Microsoft denuncia i megaspammer

Microsoft denuncia i megaspammer

Li accusa di aver inviato ai propri sistemi e ai propri clienti più di due miliardi di email non richieste contenenti informazioni ingannevoli. L'azienda apre la caccia e dichiara: è ora di contrattaccare. Partendo dalla UE
Li accusa di aver inviato ai propri sistemi e ai propri clienti più di due miliardi di email non richieste contenenti informazioni ingannevoli. L'azienda apre la caccia e dichiara: è ora di contrattaccare. Partendo dalla UE


Redmond (USA) – E’ la notizia del giorno nel quartier generale di Microsoft a Redmond: sono 15 le denunce presentate dall’azienda nello Stato di Washington contro altrettante imprese che hanno spammato a dismisura la stessa Microsoft e i suoi clienti.

Stando alle denunce, infatti, più di due miliardi di email non richieste contenenti offerte commerciali più o meno truffaldine sono giunte dai soggetti denunciati. Un fatto che secondo Microsoft viola la legge dello Stato di Washington, dove Microsoft ha sede, una legge che non solo fu tra le primissime normative americane contro lo spam ma che è anche una delle più severe.

Secondo Microsoft le violazioni sarebbero avvenute tanto nello Stato, dove si trovano gli “obiettivi” degli spammatori, quando nel Regno Unito.

La questione spam è bollente ed anche per questo al fianco dei funzionari dell’azienda, a presentare le denunce c’era anche il procuratore generale dello Stato, Christine Gregoire, secondo cui “abbiamo bisogno di un assalto aggressivo, sostenuto e a tutto campo da parte dell’industria, del governo e dei consumatori per fermare lo spam. Le denunce di oggi sono esattamente quel tipo di azioni di cui abbiamo bisogno per gettare al tappeto gli spammer”.

Se la decisione di denunciare lo spam nello Stato di Washington è probabilmente dovuta al fatto che la legge prevede risarcimenti di danni per ogni messaggio che possono arrivare a mille dollari, quella di procedere a due denunce a Londra, invece, serve anche a rafforzare le iniziative antispam già intraprese da Microsoft in Europa sulla scorta delle più recenti normative.
In Europa, infatti, Microsoft ritiene che alle imprese lo spam costi fino a 2,5 miliardi di euro ogni anno in produttività perduta e il traffico email dovuto allo spam sarebbe anche in ambito UE, secondo l’azienda, superiore al 50 per cento del traffico email totale. “Una situazione – ha dichiarato Jean-Philippe Courtois, CEO di Microsoft EMEA – che rappresenta per i nostri clienti uno dei più grandi problemi del momento. Come leader del settore abbiamo il dovere di aiutare ad affrontare la questione e recuperare fiducia e funzionalità nella posta elettronica”.

Al momento non è chiaro l’ammontare dei danni che Microsoft intende chiedere agli spammer, ma uno dei legali dell’azienda ha fatto sapere che questa richiesta sarà certamente presentata.

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Pubblicato il
19 giu 2003
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