Ballottaggi, colpo goffo a Milano

Ballottaggi, colpo goffo a Milano

Parrebbero cresciuti artificiosamente i "Mi Piace" della fan page di Letizia Moratti, attraverso uno script che sfrutta le vulnerabilità di Facebook (e ne viola il regolamento). Il candidato nega ogni coinvolgimento. Chi ha fatto cosa, quindi?
Parrebbero cresciuti artificiosamente i "Mi Piace" della fan page di Letizia Moratti, attraverso uno script che sfrutta le vulnerabilità di Facebook (e ne viola il regolamento). Il candidato nega ogni coinvolgimento. Chi ha fatto cosa, quindi?

All’inizio era il LOL . Poi sono arrivate anche le pratiche al limite, che bisogna capire se volute o meno, e le polemiche. Non è facile la vita online del comitato elettorale di Letizia Moratti che, dopo le gaffe raccolte su Twitter, si trova a dover gestire una patata ben più bollente: i Mi Piace della fan page del sindaco risulterebbero , sostiene il blogger byoblu , gonfiati fino a toccare quota 36.315 sostenitori attraverso una procedura di “like hijacking”.

Si tratta nella pratica di un iframe che, su siti terzi, sfrutta il passaggio su una pagina per aumentare i “Mi Piace” di una fan page , che nel caso specifico è quella creata a supporto dell’attuale sindaco in corsa per la rielezione di Letizia Moratti. Non occorre fare alcunché, basta che l’utente abbia una sessione aperta su Facebook testimoniata dai cookie conservati nel suo browser: inconsapevolmente il suo arrivare su una pagina col codice “nascosto” lo trasforma in un sostenitore della causa.

L’elezione del sindaco di Milano, un po’ per la valenza che ha assunto per la politica nazionale, un po’ per l’inatteso passaggio dal ballottaggio, si sta svolgendo anche online: sia per l’attenzione che sui social network ha attratto la contrapposizione tra l’attuale sindaco Letizia Moratti e il candidato di centrosinistra Giuliano Pisapia, sia perché dopo iniziali critiche per la poca attenzione data al mondo virtuale, in particolare dal comitato promotore dell’attuale sindaco, questo ha iniziato ad agire su Twitter e Facebook, dove però non è riuscito ad evitare scivoloni legati all’utilizzo dei nuovi mezzi. La politica italiana, insomma, incontra il Web e l’evento non può che avere le sembianze di uno scontro di culture.

Per risalire alle origini di questa campagna elettorale online bisogna citare il meme creatosi intorno alle fantasiose colpe di Pisapia (nato per prendersi gioco delle accuse, risultate false, mosse al candidato dell’opposizione) e la gaffe via Twitter sul finto quartiere di #sucate dell’account di Moratti: interrogati sull’eventuale costruzione di una moschea nel fittizio quartiere di Sucate , l’addetto del comitato elettorale a Twitter non ha capito la battuta e ha risposto seriamente , dando il via a quello che ben presto è diventato un tormentone sbarcato anche sui quotidiani generalisti.

Ma è con Facebook che i fatti e le battute sembrano diventate vere e proprie procedure al limite: dal momento che i fatti in questione violerebbero non solo le condizioni di utilizzo di Facebook, ma anche la buona fede di utenti e osservatori, e mentre la fan page incriminata perdeva un centinaio di Mi Piace , è partita anche la caccia ai responsabili .

Se il nome di chi detiene il dominio Fatti-fantastici.info attraverso cui passano questi click, che ora risulta offline e la cui cache di Google lo collega a numerose altre pagine Facebook, è coperto da una società che nasconde l’identità di colui che l’ha registrato (la statunitense dell’Arizona Domains By Proxy ), il dito è stato inizialmente puntato contro la società che si occupa di social media, e che ha in piedi una forma di collaborazione con lo staff di Moratti, The Fool . Società che però è intervenuta quasi subito dissociandosi “da scorrettezze in campagna Web” e dichiarando che “relativamente alle segnalazioni apparse su numerosi siti web in merito a presunte acquisizioni di Fan in modalità poco chiara durante la Campagna per Letizia Moratti The Fool si dissocia e nega ogni coinvolgimento. The Fool non è e non è mai stata in alcun modo coinvolta nelle operazioni di acquisizione fan né in quelle di Advertising”.

L’AD Matteo Flora aveva peraltro già risposto ad una discussione su FriendFeed , precisando di non seguire e non non aver mai seguito la parte di advertising o marketing online per Moratti, sostenendo inoltre di avere buoni motivi per ritenere che alla questione sarebbe estranea la società che ha l’incarico di seguire i canali social.

Qualcuno indica in FBadvertising la società incaricata della campagna Web di Moratti, società che promette l’incremento dei fan della propria Fan page Facebook. Ma anch’essa dichiara nella sua pagina di presentazione di non far uso di “strategie truffaldine come pagine false, account fake o like baiting (pagine che promettono chissà quale rivelazione in cambio dell’iscrizione)”. Al momento, pertanto, anche questa supposizione non è verificabile: allo stato dei fatti, FBadvertising potrebbe tranquillamente essere totalmente estranea alla faccenda o non avere alcun rapporto professionale con il comitato elettorale del sindaco uscente.

Intanto anche lo stesso staff di Moratti ha preso le distanze dalla vicenda: “Stiamo verificando le vostre segnalazioni sulle modalità di acquisizione dei Fan con i nostri partner”, hanno scritto i membri dello staff in un tweet per poi dissociarsi anch’essi “da scorrettezze in campagna Web”, negando ogni coinvolgimento.

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Pubblicato il
26 mag 2011
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