Google: +1 per tutti

Google: +1 per tutti

Il pulsante per suggerire pagine da visitare si allarga al Web, ottiene un'estensione Chrome e fa la sua comparsa su siti famosi. Punta a creare le relazioni social secondo Mountain View
Il pulsante per suggerire pagine da visitare si allarga al Web, ottiene un'estensione Chrome e fa la sua comparsa su siti famosi. Punta a creare le relazioni social secondo Mountain View

Il “+1” di Google, il pulsante in sperimentazione da marzo pensato da Mountain View per la promozione di URL e per creare un circuito di relazioni intorno a consigli di pagine da visitare (integrati ai risultati ottenuti grazie a PageRank), si estende anche oltre i confini della pagina di ricerca.

Come gli omologhi Follow button di Twitter e il pulsante Like di Facebook, arriva direttamente nelle diverse pagine Web visitate per dare all’utente la possibilità di “consigliare” un determinato contenuto direttamente dove si incontra.

I primi partner a dotarsene, insieme al circuito Google da Android Market a YouTube, sono Mashable , Reuters , TechCrunch , Bloomberg , Best Buy e Rotten Tomatoes , Huffington Post e il Washington Post . Questi ultimi due sono peraltro anche tra i primi partner del pulsante di Twitter.

Inoltre, Google ha introdotto un’estensione Chrome ad hoc per facilitare ai suoi utenti la possibilità di suggerire le pagine che ritengono meritevoli.

Gli altri siti che vorranno adottarlo potranno farlo con l’ausilio delle informazioni messe a disposizione da Google e inserendo nelle proprie pagine le poche linee di codice di cui è costituito. Mountain View offre varie possibilità di personalizzazione.

Il bersaglio grosso, per Google, è sempre la creazione di una sua versione di social network. In ogni caso Google “+1” promette traffico più qualificato per i suoi clienti Adwords e un servizio aggiuntivo per coloro che hanno un account Google aperto (condizione per visualizzare le annotazioni espresse tramite il servizio).

Una volta che la nuova funzione di Google prenderà piede, potrà avere conseguenze anche sul servizio offerto dal motore di ricerca, dal momento che le indicazioni raccolte attraverso di esso possono influenzarne il ranking. Solo il tempo e l’utilizzo potranno effettivamente dire fino a che punto. In ogni caso, anche per evitare i rischi connaturati ad inserire elementi umani accanto al suo algoritmo, Google proibisce qualsiasi tipo di intervento che possa “gonfiare” le annotazioni e i consigli espressi via “+1” e si lascia aperta la possibilità di analizzare l’utilizzo del pulsante da parte degli editori che lo adottano, per vigilare sul suo corretto utilizzo.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
3 giu 2011
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