The Guardian: il Web prima di tutto

The Guardian: il Web prima di tutto

I vertici editoriali dello storico quotidiano britannico hanno comunicato che il futuro della testata sarà online. Prima o poi, si sostiene, i giornali di carta spariranno, anche se non sappiamo dire esattamente quando succederà
I vertici editoriali dello storico quotidiano britannico hanno comunicato che il futuro della testata sarà online. Prima o poi, si sostiene, i giornali di carta spariranno, anche se non sappiamo dire esattamente quando succederà

Il Guardian ha dimostrato sul campo la propria posizione di leadership all’interno del mercato editoriale britannico, decidendo di investire e trarre profitti dal Web. Ora, il management dello storico quotidiano di Farrington Road ha espresso a chiare lettere i progetti per la testata: il futuro sarà online.

L’era del “digital first”, così come è stata definita dall’editore Guardian News & Media (GNM), imprime un accento significativo alla politica editoriale rivolta alla Rete , lanciata circa due anni fa con il progetto Open Platform , che segnava, secondo gli stessi dirigenti, un passo cruciale all’interno dell’intero panorama dell’editoria online, oltre che verso una area di sviluppo del tutto nuova a favore degli inserzionisti pubblicitari.

Il “digital first” è stato recepito come una sorta di slogan dai fautori del giornalismo improntato sui nuovi media, incluso Alan Rusbridger, direttore della testata, secondo il quale il Web dovrebbe avere la precedenza sulla carta stampata.

Come altri prestigiosi titoli, anche il quotidiano britannico ha diminuito sensibilmente il numero di copie stampate . Secondo il parere della dirigenza, il comparto cartaceo potrebbe rimanere a corto di liquidi entro i prossimi tre/cinque anni se le cose non cambieranno. Una mossa del genere, dunque, lascerebbe intendere che i “piani alti” di Farrington Road abbiano poche speranze che il processo di declino della cellulosa possa arrestarsi o, addirittura, cambiare verso.

Una transizione che sembra essere inevitabile secondo le parole di Andrew Miller, CEO di Guardian Media Group : “Tutti i giornali, prima o poi, cesseranno di essere stampati, ma non stiamo fissando un limite temporale a questo processo”. Secondo gli osservatori, dunque, sebbene il Guardian si trovi a vivere un momento cruciale per il proprio futuro editoriale, non è detto che lo stesso accada per il resto della stampa nazionale d’Albione.

La vera sfida, ora, sarà quella di riuscire a dimostrare dal punto di vista finanziario oltre che “filosofico” la validità di una strategia orientata all’innovazione digitale.

Cristina Sciannamblo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
20 giu 2011
Link copiato negli appunti