Microsoft-Skype, matrimonio che s'ha da fare

Microsoft-Skype, matrimonio che s'ha da fare

La proposta acquisizione del principale operatore di VoIP ottiene il disco verde delle autorità antitrust nordamericane. Nel mentre Skype provvede a sforbiciare il management
La proposta acquisizione del principale operatore di VoIP ottiene il disco verde delle autorità antitrust nordamericane. Nel mentre Skype provvede a sforbiciare il management

C’è voluto poco più di un mese affinché le autorità antitrust statunitensi – la Federal Trade Commission (FTC) in particolare – dessero il proprio assenso alla proposta acquisizione di Skype da parte di Microsoft. L’operazione può ora procedere, mentre la società di VoIP sembra impegnata in una sostanziosa sforbiciata del management senior che non ha ancora una motivazione ufficiale.

FTC ha dunque deciso che Microsoft è autorizzata a inglobare Skype per la ragguardevole cifra di 8,5 miliardi di dollari, con il già preventivato obiettivo di integrare la tecnologia, l’infrastruttura e la massiccia base di utenza del network di VoIP par excellence nella sfaccettata piattaforma di comunicazione offerta da Redmond – Xbox e Xbox Live, motion-controller Kinect, Windows Phone, Lync , Outlook e via elencando.

Microsoft – che ha già garantito il supporto per i client Skype disponibili su piattaforme diverse da Windows – ha ottenuto dalla FTC una “early termination” in merito al processo di revisione dell’acquisizione sottoposto alle autorità USA: la summenzionata FTC ma anche la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia.

E mentre l’accordo per l’acquisizione di Skype fa un importante passo avanti , ai piani alti della società inglobata c’è una vera e propria morìa di alti papaveri : lasciano o sono in procinto di lasciare manager “senior” quali David Gurlé, Christopher Dean, Russ Shaw, Don Albert, Doug Bewsher e Anne Gillespie.

Il perché “ufficiale” di queste estromissioni non è dato saperlo, ma le speculazioni parlano del tentativo di ridurre il valore delle buonuscita per manager che sarebbero comunque stati licenziati ad acquisizione conclusa. Il tal modo Skype – e quindi Microsoft – dovrà pagare una somma inferiore al previsto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 20 giu 2011
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