Facebook e Winklevoss, fine delle ostilità

Facebook e Winklevoss, fine delle ostilità

I legali dei due gemelli non ricorreranno al parere definitivo della Corte Suprema. Si chiude con una resa la battaglia che ha ispirato un film premio Oscar. Per Zuckerberg rimane ora la grana Paul D. Ceglia
I legali dei due gemelli non ricorreranno al parere definitivo della Corte Suprema. Si chiude con una resa la battaglia che ha ispirato un film premio Oscar. Per Zuckerberg rimane ora la grana Paul D. Ceglia

Ci sono voluti ben sette anni, persino un film premio Oscar. I gemelli Cameron e Tyler Winklevoss – insieme all’amico e socio Divya Narendra – hanno alla fine alzato l’attesa bandiera bianca . Avendo “riflettuto attentamente” sull’estenuante caso legale che li ha visti in lotta contro il CEO del social network più popoloso del mondo.

I legali dei due fratelli non chiederanno dunque il parere della Suprema Corte statunitense , come paventato di recente in seguito alla sentenza sfavorevole stabilita da una corte d’appello di San Francisco. I Winklevoss sembravano troppo determinati a sciogliere l’ormai noto accordo da 65 milioni di dollari con Mark Zuckerberg.

“Abbiamo considerato questo caso chiuso da molto tempo – ha spiegato un portavoce del sito in blu – e siamo lieti di apprendere che l’altra parte è ora d’accordo”. Non è però chiaro quali specifiche considerazioni siano state partorite dai due gemelli per abbandonare – alcuni sperano definitivamente – il campo di battaglia.

Per Facebook rimane ora la grana chiamata Paul D. Ceglia, l’uomo di New York che rivendica il controllo dell’84 per cento della piattaforma. Un’altra vittoria si profila però all’orizzonte: un giudice federale di Buffalo ha ordinato all’uomo di presentare in aula documenti ben più credibili di quelli iniziali. I suoi legali si sono presentati con un test della verità .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 23 giu 2011
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