USA, provider di pattuglia?

USA, provider di pattuglia?

Vicinissimo un accordo tra RIAA, signori della connettività e vertici governativi. I vari ISP inizierebbero ad inviare notifiche agli utenti, prima di procedere con misure estreme. Soffocamento delle connessioni compreso
Vicinissimo un accordo tra RIAA, signori della connettività e vertici governativi. I vari ISP inizierebbero ad inviare notifiche agli utenti, prima di procedere con misure estreme. Soffocamento delle connessioni compreso

Un agguerrito piano strategico, rivelato in esclusiva dalla redazione della testata specializzata CNET : gli alti rappresentanti dell’industria statunitense sarebbero ormai ad un passo da un accordo che si rivelerebbe cruciale per le sorti dei cosiddetti scariconi della Rete. Una sinergia di forze, dispiegate dai legittimi detentori dei diritti con la fondamentale collaborazione dei vertici dell’Amministrazione Obama.

Gli Stati Uniti avrebbero così una propria versione della famigerata dottrina Sarkozy, essenzialmente basata sull’invio graduale di notifiche di avvenuta violazione del diritto d’autore. I vari ISP a stelle e strisce si trasformerebbero dunque in poliziotti della Rete, pronti ad identificare i propri abbonati per il successivo invio di quelli che sono stati già definiti Copyright Alerts .

I principali promotori dell’accordo sarebbero i soliti, a partire dai vertici di RIAA e MPAA. A braccetto con i grandi operatori come Comcast, Time Warner Cable e AT&T. La stessa AT&T aveva in precedenza dimostrato di non gradire particolarmente il delicato ruolo di agente del web, affidando alla Casa Bianca il compito di diramare uno specifico piano per la lotta alla condivisione selvaggia dei contenuti.

Il Presidente Barack Obama sembra ora più determinato che mai: i vari provider potrebbero dover scegliere tra una serie di misure estreme da imporre agli utenti recidivi. Tra queste, il soffocamento della banda o addirittura il blocco di certe risorse web . Stando alle indiscrezioni, tutti i netizen colti in flagrante potrebbero essere costretti a navigare tra soli 200 siti web , indicati come top site dall’industria.

Nel frattempo, in terra britannica, i provider British Telecom e TalkTalk non hanno ottenuto il lasciapassare per ricorrere in aula contro il contestato Digital Economy Act (DEA), che pure interverrà con misure drastiche contro fenomeni come il P2P. I vertici dei due ISP stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di ricorrere a livello comunitario, sottolineando come la legge d’Albione violi i fondamentali diritti dell’uomo .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
23 giu 2011
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