Anonymous, Mastercard la deve pagare

Anonymous, Mastercard la deve pagare

E' sempre il congelamento dei conti di Wikileaks a scatenare le ostilità contro i siti della carta di credito. E intanto Anonymous è tornato all'azione. Continuando l'opera di LulzSec
E' sempre il congelamento dei conti di Wikileaks a scatenare le ostilità contro i siti della carta di credito. E intanto Anonymous è tornato all'azione. Continuando l'opera di LulzSec

È andato di nuovo offline il sito di MasterCard. E ancora una volta a causare il disservizio è un’offensiva informatica conseguente al congelamento dei conti legati a Wikileaks e agli hacktivisti di Anonymous.

“MasterCard.com è down! Questo è quello che succede a far casini con @wikileaks, @anon_central e l’intera community Lulz” si legge in un tweet di @ibomhacktivist , che ora viene collegato ad Anonymous.

Al momento il sito risulta nuovamente online, ma anche il portavoce di MasterCard ha confermato che il loro servizio ha avuto qualche problema, sembra per tre ore, anche se “nessun dato relativo ai clienti è stato compromesso”.

Nel frattempo il fronte hacker sembra in parte ricompattarsi dopo l’ annuncio della chiusura delle attività di LulzSec e lo fa sotto la bandiera della crew più nota, gli Anonymous.

Prima ha divulgato documenti relativi all’addestramento anti-terrorismo della Federal Emergency Management Agency (FEMA), nonché dati riservati dei governi del Brasile, dello Zimbabwe e dell’isola di Anguilla, e poi ha annunciato di aver (re)inglobato al suo interno i membri della ciurma di LulzSec.

Così, gli Anonymous sono tornati in piena attività: hanno minacciato di continuare ad agire nell’ottica dell’ operazione AntiSec , puntando come prossimo obiettivo ai siti istituzionali tunisini, e nel frattempo è stata lanciata anche l’ operazione Orlando , che mira alla rappresaglia in seguito all’arresto da parte delle autorità locali di membri del gruppo “Food Not Bombs” impegnati, si legge nel comunicato di Anonymous, nella distribuzione di cibo ai senzatetto e arrestati perché “privi di licenza” per farlo.

Questa eventuale riorganizzazione del panorama hacker , comunque, non significa un idilliaco fronte comune: ancora TeamPoison, la crew che diceva di aver attaccato LulzSec, riferisce ora di “non avere una data di scadenza a differenza di altri” e anticipa la divulgazione di un proprio manifesto di intenzioni.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 28 giu 2011
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