Microsoft: provate a prenderci

Microsoft: provate a prenderci

Redmond vanta doti da primo della classe in merito a sicurezza e profilassi aziendale. Quanto accaduto a Sony e altri, dice, non potrebbe succedere a BigM
Redmond vanta doti da primo della classe in merito a sicurezza e profilassi aziendale. Quanto accaduto a Sony e altri, dice, non potrebbe succedere a BigM

L’infrastruttura telematica di Microsoft è un fortino che difficilmente potrebbe cadere vittima dei recenti attacchi diretti contro Sony ed RSA . Redmond ostenta sicurezza e biasima le suddette aziende in merito a una buona profilassi aziendale o alle best practices da adottare per avere server costantemente aggiornati e a prova di exploit.

A professare fiducia nelle capacità difensiva degli asset telematici di Microsoft è John Howie, senior director e responsabile della sicurezza dei servizi online della corporation di Redmond: “Sony è stata buttata giù perché non ha applicato le patch ai suoi server – dice Howie – usava software obsoleto e mal fatto”.

La multinazionale nipponica è insomma caduta vittima dei suoi stessi “errori da principianti”, gli stessi errori che hanno portato alla breccia nei dongle di autenticazione forniti da RSA a causa di una tecnica di ingegneria sociale e di qualche dipendente non particolarmente sveglio.

“Qui alla Microsoft abbiamo robusti meccanismi per assicurarci di non avere server non aggiornati – continua Howie – Abbiamo corsi di aggiornamento per lo staff in modo che sappiano come stare in sicurezza e rispondere in maniera saggia all’ingegneria sociale”.

Il fortilizio Microsoft sarebbe ben protetto anche in caso di attacchi (D)DoS, assicura Howie: Redmond ha approntato una capacità Internet ben superiore alle necessità, dice Howie, così da poter reggere tranquillamente svariati Gigabit di traffico al secondo e di poter mettere agilmente in blacklist gli indirizzi sospetti di attività malevola.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 8 lug 2011
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