Precario svela-segreti: verità o speranza?

Precario svela-segreti: verità o speranza?

Su Facebook i segreti della Casta: ma da un anonimo e con molte storie già sentite. Che ora teme la censura e apre un blog e un account Twitter. Mentre nessuno si prende la briga di scoprire chi sia
Su Facebook i segreti della Casta: ma da un anonimo e con molte storie già sentite. Che ora teme la censura e apre un blog e un account Twitter. Mentre nessuno si prende la briga di scoprire chi sia

Si fa sempre più contorta la storia del precario di Montecitorio che ha aperto una pagina su Facebook per divulgare i “segreti” cui è stato testimone nei suoi anni di servizio alla Camera: ora l’uomo ha paura di essere cacciato dal social network in blu. E nel frattempo sull’originalità delle sue rivelazioni si è aperto il dibattito .

La pagina “I segreti della casta di Montecitorio”, il cui amministratore-anonimo dice di essere stato “licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo” e di aver per questo “deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta” ha ottenuto ad oggi quasi 250mila fan, attratti dalla promessa di segreti sul palazzo del potere svelati periodicamente a piccole tranche .

Forse proprio la portata del successo, o più semplicemente una logica di comunicazione che spinge a puntare il dito contro il complotto, ha spinto il precario licenziato, firmatosi nel frattempo “Spider Truman”, ad aprire un blog e un account Twitter , nell’eventualità che la pagina FB non funzioni più .

La questione è che le sue rivelazioni (e soprattuto il suo successo) sono arrivate direttamente sulle pagine dei quotidiani generalisti, senza molta verifica ex-ante, ma solo con una domanda ex-post sulla loro veridicità: non si tratta di una fonte anonima con rapporto diretto con il giornalista che riporta la notizia, ma di una pagina di un utente di un social network che decide di nascondersi dietro l’anonimato. Che potrebbe avere fini e scopi differenti da quelli sin qui dichiarati.

Insomma, il problema sarebbe anche nelle carenze del giornalismo nostrano, che a vizi antichi somma l’incapacità a capire il Web, i suoi strumenti e i suoi linguaggi.

Basta ricordare, come fa nel suo blog Fabio Chiusi, che l’anonimo Spidertruman è stato da più parti accostato al leader di Wikilieaks che ci mette la faccia, la responsabilità giuridica e i dettagli (con tanto di nomi, cognomi e particolari dei fatti raccontati): “Assange de no’altri”, ha scritto un quotidiano autorevole come il Corriere della Sera , il “Julian Assange anti-casta” lo ha definito l’ Ansa , e ancora di “una sorta di Julian Assange all’italiana” e di un “nostrano Julian Assange” hanno parlato TgCom e Il Fatto .

I fatti raccontati sulla sua pagina FB, poi, sono in gran parte una sorta di rivisitazione di rapporti, libri e articoli già visti e conosciuti sulla cosiddetta casta. In realtà nel suo ultimo intervento , relativo ai permessi ZTL e all’immunità dei parlamentari rispetto al codice della strada ha dato una parziale risposta, pubblicando una foto inedita di un permesso concesso ad un parlamentare (seppur redatto da nomi e dati e fotografato con seri problemi di riflessi).

Rizzo e Stella, gli autori del libro “La casta”, il libro più volte citato come fonte primaria dei “segreti svelati” di SpiderTruman, hanno scelto di non guardare al dito che indica la Luna: ma di sottolineare come il successo stesso della sua pagina Facebook non possa assolutamente sorprendere viste le promesse che fa e il clima di esasperazione diffuso in Italia e fomentato anche dall’ultima manovra finanziaria, dicono, che ha chiesto nuovi sacrifici ai cittadini, respingendo invece paralleli tagli ai costi della politica.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 lug 2011
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