Murdoch è morto, LulzSec si sente bene

Murdoch è morto, LulzSec si sente bene

Ritorna la celebre crew di hacker, in seguito allo scandalo News of the World. Un articolo fasullo annuncia il fatale decesso del magnate di origini australiane. Rivelati online i numeri di telefono di vari editor, compresa Rebekah Brooks
Ritorna la celebre crew di hacker, in seguito allo scandalo News of the World. Un articolo fasullo annuncia il fatale decesso del magnate di origini australiane. Rivelati online i numeri di telefono di vari editor, compresa Rebekah Brooks

Una sinistra filastrocca prima del caos. L’improvviso ritorno sulle cyber-scene del collettivo hacker LulzSec non poteva risultare più eclatante. Un articolo fasullo apparso in prima pagina sulla versione online di The Sun , uno dei quotidiani di punta dell’impero mediatico News Corporation .

Il magnate dei media Rupert Murdoch trovato morto nel giardino di casa, vittima di una fatale overdose di sostanze stupefacenti. Ovviamente un falso , uno scoop firmato ad arte dalla crew che voleva scatenare solo 50 giorni di caos tra i vasti meandri del web. E invece il disordine hacker continua, in seguito allo scandalo scatenato da News of the World .

Stando alle varie ricostruzioni apparse online – ma anche ai divertiti proclami cinguettanti della stessa crew – l’articolo fasullo sarebbe apparso a tutti i lettori della versione digitale del quotidiano britannico, praticamente reindirizzati verso il dominio new-times.co.uk , ufficialmente usato per illustrare alcune novità legate al The Times of London .

La crew avrebbe successivamente sostituito l’articolo con la propria pagina Twitter, dunque palesandosi all’intera Rete. Dopo aver attaccato Sony, Nintendo, la CIA e il broadcaster statunitense PBS. Una seconda offensiva di LulzSec ha poi gettato nel caos i DNS relativi ai siti di The Sun e in generale del gruppo News International .

Totale blackout delle comunicazioni web per le voci giornalistiche del presunto defunto Rupert Murdoch. Ma l’offensiva di LulzSec – ora pare tutto rientrato nei ranghi – non è finita qui: la crew di hacker ha infatti iniziato a rilasciare online numeri di telefono e credenziali d’accesso di alcuni importanti editor legati ai quotidiani di News Corporation .

Tra questi , l’ormai nota Rebekah Brooks, finita nelle grinfie dello scandalo intercettazioni e ascesa alla ribalta mediatica per essere a lungo stata una delle favorite del magnate di origini australiane. LulzSec ha dunque promesso di divulgare altri numeri e indirizzi di posta elettronica nei prossimi giorni.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 19 lug 2011
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