Intel, profitti superiori alle aspettative

Intel, profitti superiori alle aspettative

A trascinare il chipmaker è il settore data center, fondamentale per lo sviluppo delle nuvole. Crollano invece le vendite dei chip per netbook
A trascinare il chipmaker è il settore data center, fondamentale per lo sviluppo delle nuvole. Crollano invece le vendite dei chip per netbook

Molto positiva l’ultima trimestrale Intel: il fatturato è cresciuto del 21 per cento fino a toccare quota 13 miliardi di dollari, gli introiti netti sono cresciuti del 2 per cento, fino a 3 miliardi di dollari, o 54 centesimi ad azione, e sono state superate anche le aspettative degli analisti , che parlavano di 10 per cento di crescita per il fatturato e guadagni piatti rispetto al periodo precedente.
Il 2011 sembra dunque andare di bene in meglio per il chipmaker, che anche per il prossimo quarto conta di fare grandi numeri: prevede di arrivare a 14 miliardi di dollari di fatturato.

“È stato un trimestre molto forte per tutta la linea di prodotti in tutto il mondo”, ha detto il CEO Intel Paul S. Otellini.

A spingere in particolare la trimestrale, tuttavia, è stata la modernizzazione dei data center impiegati nel cloud computing, trainata a sua volta “dalla diffusione dei dispositivi mobile e dalla crescita di mercati emergenti dei computer”, in particolare in Cina e in alcuni paesi che si affacciano per la prima volta nel settore ICT: questi nuovi mercati hanno contribuito a far salire le vendite internazionali di PC fino a 84,4 milioni di unità , che significano un 2,6 per cento in più rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda il settore mobile, la stima di Otellini è di un data center ogni 600 smartphone e di un server ogni 122 tablet .

Proprio a dimostrazione dell’importanza dei data center, che costituiscono il 20 per cento del suo fatturato, Intel ha peraltro recentemente acquisito un’azienda specializzata in chip per reti data center, Fulcrum Microsystems.

L’altro lato della medaglia è peraltro rappresentato dai netbook, che continuano a trascinare nel loro crollo i microprocessori Atom (meno 15 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 21 lug 2011
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