Telecom riconquista 1 mln di utenti

Telecom riconquista 1 mln di utenti

Queste le cifre ufficiali: risale la quota di mercato nella telefonia fissa. Non sono convinti i consumatori. L'azienda si deve anche difendere dalle accuse dell'Antitrust e dall'intervento dei provider di AIIP
Queste le cifre ufficiali: risale la quota di mercato nella telefonia fissa. Non sono convinti i consumatori. L'azienda si deve anche difendere dalle accuse dell'Antitrust e dall'intervento dei provider di AIIP


Roma – Negli ultimi 15 mesi di attività Telecom Italia ha saputo riconquistare 1.183.000 clienti di telefonia fissa, “strappandoli” alle concorrenti. Questi i numeri più interessanti forniti in una intervista dall’amministratore delegato di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero. Numeri che servono all’ incumbent per difendersi dalle voragini che si stanno aprendo con le indagini dell’Antitrust sul wi-fi e soprattutto sulle sospette politiche anti-competitive .

Secondo Ruggiero, dunque, non sono le tariffe ribassate più di quanto possano fare i concorrenti ma l’appeal dei servizi Telecom a “riportare a casa” così tanti clienti. Una crescita di utenza proveniente dai competitor che in questo ultimo anno ha frenato il calo nelle quote di mercato che, secondo l’azienda, dal settembre 1998 è stato progressivo. In particolare, le quote di mercato di Telecom Italia sul traffico di rete fissa dichiarate dall’azienda sono scese dal 100 per cento del settembre del 1998 al 97,8 per cento del gennaio 1999, al 71,4 per cento del dicembre 2002 per risalire, appunto, al 71,7 per cento del maggio 2003.

Tra i numeri interessanti forniti da Ruggiero anche quelli che raccontano come nell’aprile di quest’anno le linee in unbundling, quelle cioè che gli utenti hanno deciso di affidare ad operatori diversi da Telecom Italia, sono arrivate a quota 250.000.

Ma davvero Telecom riesce a riconquistare gli utenti? Qualcuno ieri ha espresso dei dubbi e più di uno lo ha espresso anche l’Associazione per la difesa degli utenti e dei consumatori Aduc .

In una nota, l’associazione si chiede se non ci si trovi dinanzi ad una nuova operazione Teleconomy No-Stop, quando “molti utenti si sono trovati abbonati a tale servizio senza aver espresso un assenso all’offerta del servizio stesso”. L’Aduc ha ricordato che per cessare la carrier preselection e tornare tra le braccia di Telecom l’utente deve far pervenire all’operatore dominante una lettera scritta, come disposto dall’Autorità.

I consumatori dell’Aduc hanno concluso il loro intervento sottolineando di aver scritto “al Presidente e all’Amministratore delegato di Telecom per sapere notizie in merito. Attendiamo una risposta. Se non ci sarà o sarà elusiva non rimarrà che ricorrere all’Autorità per le Comunicazioni e all’Antitrust”.

Ma ad attaccare la posizione di Telecom Italia in queste ore sono anche i provider di AIIP. Ecco come.


L’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP), che da lungo tempo accusa Telecom su vari fronti , in particolare quello dell’ADSL, sta infatti preparandosi a dare una mano alle indagini dell’Antitrust.

L’idea di AIIP è di realizzare una memoria che prenda in considerazione i comportamenti di Telecom Italia sui mercati così come sono stati visti e vissuti dai suoi competitor nel settore dell’accesso ad internet e, soprattutto, nel mercato della banda larga. Paolo Nuti, presidente di AIIP, ha spiegato che il documento che si intende realizzare punterà a riassumere “le innumerevoli vicende riguardanti l’ex monopolista e tutte le denunce presentate finora, alcune delle quali hanno portato a sanzioni nei confronti di Telecom”.

Per quanto riguarda l’ADSL, AIIP ancora una volta torna a battere sulle tariffe all’ingrosso, quelle che Telecom Italia pratica ai provider intenzionati a rivendere ADSL ai propri clienti. Tariffe che vengono descritte come “contenute” ma che secondo AIIP, invece, rimangono fortemente penalizzanti per i provider sul piano delle ripartizioni di costo per le offerte ADSL tarate sulle diverse “velocità” del broad band.

I provider hanno anche intenzione di sottolineare come gli impegni presi da Telecom Italia con l’Autorità TLC in materia di separazione contabile di tutte le attività legate alla fornitura di servizi internet non sarebbero stati rispettati, se non parzialmente. Una situazione anche questa foriera di difficoltà per i competitor.

Una situazione esplosiva quella per Telecom in questo momento se si considera anche la presa di posizione del Commissario europeo alla Concorrenza, Mario Monti, secondo cui sono uno “sviluppo importante” le indagini aperte dall’Antitrust italiana relative a Telecom.

Quest’ultima fa naturalmente buon viso a cattivo gioco dichiarando che presterà la propria più ampia collaborazione all’Autorità Antitrust.

Non resta che attendere.

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Pubblicato il
2 lug 2003
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