Brevetti e Android, Motorola di traverso

Brevetti e Android, Motorola di traverso

Il produttore che lavora con il sistema operativo di Google ha un grande portafoglio brevettuale. E potrebbe impiegarlo offensivamente: ma contro chi e a favore di chi?
Il produttore che lavora con il sistema operativo di Google ha un grande portafoglio brevettuale. E potrebbe impiegarlo offensivamente: ma contro chi e a favore di chi?

Il CEO di Motorola Mobility Sanjay Jha è intervenuto , seppure indirettamente e nel corso di una conferenza finanziaria, sulla questione dei brevetti Android : ma non nel senso che presumibilmente avrebbe voluto Google.

Mostrando i risultati finanziari dell’azienda, Jha ha sottolineato l’ importanza e la grandezza del portafoglio brevettuale di Motorola , in particolare nel settore mobile, in cui sottolinea di aver inventato i cellulari e di aver dunque su alcune tecnologie esclusive con cui gli altri partner di Android non possono competere. I campi interessati in particolare sono quelli delle connessioni 2G, 3G e 4G e nel video coding/decoding .

Forte di questo arsenale di tutto riguardo, d’altronde, Motorola è tra le aziende che sta resistendo all’offensiva di Microsoft indirizzata a tutti i produttori hardware di Android.

Ora, tuttavia, Motorola sembra aprire altresì alla prospettiva di un utilizzo offensivo dei suoi brevetti , magari con lo scopo di ottenere royalty da tutti gli altri produttori di dispositivi mobile: questo potrebbe significare contrattaccare Apple e Microsoft che si sono dimostrati aggressivi sul fronte royalty, ma anche voler iniziare a chiedere una percentuale dei profitti da tutti gli altri produttori Android.

Un eventuale posizionamento trasversale di Motorola su questo fronte brevettuale complicherebbe la già intricata situazione di Google, che si trova a dover cercare un modo per difendere Android (e i produttori partner) da offensive diverse da quelle legate alla diffusione sul mercato, e in particolare alla proprietà intellettuale e ai brevetti.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
12 ago 2011
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