Pio Albergo Trivulzio, il sacco dell'hacker

Pio Albergo Trivulzio, il sacco dell'hacker

Incursione agostana tra i meandri elettronici dell'organizzazione. Database completamente annichilito. Una sola password era a difesa di tutto il sistema
Incursione agostana tra i meandri elettronici dell'organizzazione. Database completamente annichilito. Una sola password era a difesa di tutto il sistema

Un’incursione devastante, subito paragonata al più classico dei furti nel cuore dell’estate. Un misterioso hacker si è intrufolato tra i meandri del sistema informatico gestito dall’ormai noto Pio Albergo Trivulzio (PAT), l’organizzazione travolta dallo scandalo affittopoli.

Un vero e proprio cyber-sacco, compiuto nella notte a cavallo dello scorso Ferragosto. Imponente la mole di dati sparita nel vuoto, compresi anni di contabilità dello stesso PAT. Distrutte le informazioni relative all’anagrafica e ai percorsi di carriera di circa 1.500 lavoratori .

Per un’intera giornata sono state inutilizzabili le agende elettroniche atte alla prenotazione delle visite mediche , con ricette e appuntamenti compilati a mano. In sostanza, un repentino passo indietro di decenni, dal momento che l’hacker ha deciso di distruggere anche i dati di backup negli archivi di riserva.

Una squadra di tecnici si è subito messo all’opera nell’estremo tentativo di recuperare i dati perduti. Finora al Trivulzio sono state recuperate soltanto le caselle di posta elettronica. Il resto – accettazione dei pazienti o pagamento degli stipendi – viene garantito a mano .

C’è chi ha sottolineato come sia ora il caso di migliorare l’intero sistema informatico della famosa organizzazione. Finora, pare che sia stata usata una semplice password come chiave d’accesso a tutta l’ossatura elettronica del Trivulzio .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
25 ago 2011
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