La legge di Koomey, gemella della legge di Moore

La legge di Koomey, gemella della legge di Moore

I ricercatori individuano un nuovo trend tecnologico che va di pari passo con la discussa legge ideata da Gordon Moore: in questo caso a migliorare non è la potenza computazionale ma l'efficienza energetica
I ricercatori individuano un nuovo trend tecnologico che va di pari passo con la discussa legge ideata da Gordon Moore: in questo caso a migliorare non è la potenza computazionale ma l'efficienza energetica

Una nuova “legge” tecnologica si affaccia all’orizzonte, una legge che al pari della discussa legge di Moore sarebbe comprovata dai dati storici e traccerebbe un trend valido ora come anche in futuro. Si chiama legge di Koomey e, diversamente da quella di Moore, prende in considerazione l’efficienza energetica dei computer e dei gadget tecnologici mobile.

Come la legge di Moore prevede che la capacità computazionale raddoppi ogni anno e mezzo circa (18 mesi), così la legge di Koomey prevede che l’ efficienza energetica raddoppi ogni 1,57 anni: a parità di energia elettrica consumata, i dispositivi più recenti sono in grado di sfruttarla molto meglio della generazione precedente.

Jonathan Koomey, professore universitario specializzato in data center, ha ideato la nuova “legge” – enunciata nello studio “Implications of Historical Trends in the Electrical Efficiency of Computing” – analizzando l’efficienza energetica dei computer a partire dal 1940, dalla nascita del sistema ENIAC fino ai personal computer e agli smartphone di oggi.

Il trend è consistente, sostiene Koomey, e le implicazioni sono particolarmente importanti soprattutto per il mercato mobile: i telefonini, i tablet e gli altri gadget ultraportatili continueranno a essere sempre più sottili e al contempo a necessitare di una quantità di energia inferiore per capacità computazionali maggiori.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 set 2011
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