Microsoft, Yahoo! e AOL, quando l'unione fa la pubblicità

Microsoft, Yahoo! e AOL, quando l'unione fa la pubblicità

Incontro segreto tra i vertici dei tre colossi. Si ipotizza la vendita reciproca degli spazi pubblicitari meno appetibili. Per non dipendere più da canali terzi e dare l'assalto alla spaventosa fetta di mercato di Google
Incontro segreto tra i vertici dei tre colossi. Si ipotizza la vendita reciproca degli spazi pubblicitari meno appetibili. Per non dipendere più da canali terzi e dare l'assalto alla spaventosa fetta di mercato di Google

Un incontro segreto , recentemente organizzato nel cuore di Manhattan da tre giganti dell’IT. Gli alti vertici di Yahoo!, AOL e Microsoft avrebbero così gettato le basi per un accordo sulla pubblicità online, nel tentativo di contrastare Google e la sua perentoria fetta di mercato.

Maggiori dettagli sono però rimasti avvolti nell’ombra, dal momento che a parlare è stata una fonte anonima, un misterioso executive presente al meeting e successivamente confidatosi alla redazione di AllThingsDigital . Nessuno dei tre colossi statunitensi ha infatti voluto commentare le indiscrezioni trapelate online.

Pare che le tre aziende a stelle e strisce vogliano coinvolgere altri player del mercato della pubblicità sul web. L’idea di base dovrebbe consistere nella vendita reciproca delle inserzioni, eliminando progressivamente lo sfruttamento di canali terzi per la vendita di spazi meno appetibili .

L’accordo dovrebbe infatti concentrarsi sui banner meno redditizi, spesso relegati in pagine secondarie o in fondo alle homepage . Pubblicità generalmente affidata a canali terzi per la vendita scontata, ad esempio di inserzioni su prodotti dimagranti o dentifrici sbiancanti.

Yahoo!, AOL e Microsoft vorrebbero in sostanza instaurare una sorta di scambio privato, vendendosi a vicenda gli spazi pubblicitari . Questo garantirebbe loro un maggior controllo sui dati raccolti dagli utenti e soprattutto un maggior flusso in entrata. Per dare l’assalto a quell’impressionante 76 per cento che è l’attuale quota di mercato di BigG.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 15 set 2011
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