Fubles, il soccer network che piace all'estero

Fubles, il soccer network che piace all'estero

In servizio, fortemente legato alle abitudini degli italiani, ha raggiunto 50mila utenti registrati e una rete di 4mila centri sportivi: attirando investitori italiani e non
In servizio, fortemente legato alle abitudini degli italiani, ha raggiunto 50mila utenti registrati e una rete di 4mila centri sportivi: attirando investitori italiani e non

Fubles , social network italiano dedicato all’organizzazione di partite di calcetto, ha attirato l’attenzione di investitori italiani e esteri.

La startup italiana, fondata ad ottobre 2009 da giovani ingegneri del Politecnico di Milano, è nata con il semplice scopo di aiutare un gruppo di amici ad organizzarsi per giocare a calcetto ed è ben presto diventata un social network che, collegando giocatori, organizzatori di partite e campi ha aggiunto 50mila utenti registrati e una rete di 4mila centri sportivi .

Il funzionamento è lineare: contiene le schede degli utenti/giocatori che si possono registrare anche attraverso l’autenticazione via Facebook che permette di trovare subito i propri amici attivi sul sito, e semplici meccanismi per evitare utenti non attivi o troll. Per evitare le buche, le sanzioni sono “morali”, gli utenti vengono cioè votati dai compagni e chi “tira pacco viene sanzionato come pitonaro”. È quindi il resto della community a selezionarlo naturalmente non rischiando più di sceglierlo come compagno di gara.

Fuble ha ora ricevuto 300mila euro di finanziamenti da una cordata di investitori tra cui Elserino Piol, Oliver Novick (grandi venture capitalist), e giovani imprenditori come Marco Magnocavallo (fondatore di Blogo e business angel), Gianandrea Cherubini (partner fondatore di Vantage Investment Management) e Carmine Giangiulio (Head of Pricing e Controllo Commerciale presso Unicredit).

Grazie a questi nuovi input gli sviluppatori hanno introdotto novità di design e di funzionalità . In particolare, parlano di “strumenti e logiche di un social network” che servono ad ampliare il passaparola per trovare utenti disponibili a giocare: oltre all’autenticazione via Facebook introduce un sistema simile a Twitter che permette ai giocatori di diventare follower degli utenti particolarmente attivi; poi adotta la figura del “procuratore” una sorta di sitter cui è possibile delegare il proprio account se non si ha tempo per andare online; infine amplia la parte dedicata al “post-partita”, che dà la possibilità di dare voti e commentare compagni ed avversari.

Disponibile anche in versione mobile, ma per il momento solo su iPhone , conta di sottoscrivere anche una serie di collaborazione con “importanti marchi dello Sport”.

Una volta consolidati i legami con gli sponsor, l’obiettivo è quello di esportare il modello all’estero : “Se tutto va bene – dice il CEO di Fubles Mirko Trasciatti – per una volta saremo noi a insegnare qualche cosa agli americani”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
29 set 2011
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