SpaceX e il razzo vettore riciclabile

SpaceX e il razzo vettore riciclabile

La società californiana dice di voler realizzare il primo, vero sistema di trasporto completamente riciclabile. Con un razzo vettore capace di ritornare alla base per essere poi riutilizzato, le missioni spaziali avrebbero un costo ridotto
La società californiana dice di voler realizzare il primo, vero sistema di trasporto completamente riciclabile. Con un razzo vettore capace di ritornare alla base per essere poi riutilizzato, le missioni spaziali avrebbero un costo ridotto

In attesa di passare alla storia come la prima azienda privata ad aver trasportato un cargo di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale, SpaceX pensa a un futuro ancora più in grande. Un futuro in cui oltre a “riciclare” le capsule da attracco sarà idealmente possibile riutilizzare anche i ciclopici razzi-vettore necessari a sollevare i vascelli spaziali oltre l’atmosfera terrestre.

Il piano di SpaceX è semplice, almeno in teoria: dopo aver portato nello spazio un vascello della serie Dragon, il razzo vettore Falcon 9 dovrà fare ritorno allo spazioporto da cui è partito con gli opportuni aggiustamenti aerodinamici apportati dai razzi ausiliari durante il rientro nell’atmosfera e l’atterraggio.

L’ambizioso obiettivo di costruire un razzo vettore riutilizzabile è stato sin qui mancato, ma per chi riuscisse a concretizzarlo la ricompensa sarebbe notevole: potendo rimettere in orbita un mastodonte come Falcon 9 (50-60 milioni di costo) per almeno mille volte, stima SpaceX, il costo complessivo per singolo lancio si ridurrebbe sino a 50mila dollari.

SpaceX mette le mani avanti e dice di essere consapevole del fatto di poter fallire: nondimeno “ci stiamo provando”, dice il founder della società Elon Musk, “abbiamo un progetto sulla carta” che in teoria funziona e che ora necessita di essere messo a confronto con la realtà.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
4 ott 2011
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