The Independent, paywall ma non per tutti

The Independent, paywall ma non per tutti

L'Independent vuole erigere un muro per i lettori non britannici: scatta il pagamento dopo la soglia dei venti articoli al mese
L'Independent vuole erigere un muro per i lettori non britannici: scatta il pagamento dopo la soglia dei venti articoli al mese

The Independent compie 25 anni e per l’occasione propone un bel pacco per i suoi utenti: un paywall sul modello di quello adottato dal New York Times .

Per il momento si tratta di un programma destinato solo ai lettori statunitensi e canadesi e con data di esordio nelle prossime settimane: consiste in una soglia di venti articoli gratuiti dopo i quali scatta il sistema a pagamento, a 6,99 dollari al mese.

Il tutto è collegato con un’applicazione iPad che si aggiunge a quella già disponibile per la piattaforma Kindle, che già conta una base di utenza che paga 9,99 dollari al mese negli Stati Uniti e 9,99 sterline nel Regno Unito.

A differenza di New York Times ed altre realtà , l’obiettivo dichiarato non è solo la remunerazione quanto la legittimazione: la strategia sembra essere quella di voler inserire i propri contenuti tra quelli considerati “premium”, quindi più di valore. La strategia si completa, d’altronde, anche con la rimodulazione della distribuzione delle copie gratuite che attualmente rappresenta circa il 45 per cento delle sue copie giornaliere totali e che è destinata ad essere rivista.

Il programma per il momento distingue tra lettori britannici e lettori esteri perché nel Regno Unito, spiega l’editor Chris Blackhurst, “c’è la BBC che rende molto difficile giustificare la necessità di un paywall”. Anche se non nega la possibilità che prossimamente si possa provare anche ad agire nel paese.

Stesso punto ha chiarito Andy Mullins dell’Independent: “Il brand dell’Independent sarà la chiave per assicurare e costruire il nostro futuro”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
11 ott 2011
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