SSD a memristori, presto realtà

SSD a memristori, presto realtà

HP conferma la finestra di lancio dei prodotti basati sul nuovo componente elettronico scoperto pochi anni or sono. I memristori serviranno prima di tutto a sviluppare memorie a stato solido di nuova generazione
HP conferma la finestra di lancio dei prodotti basati sul nuovo componente elettronico scoperto pochi anni or sono. I memristori serviranno prima di tutto a sviluppare memorie a stato solido di nuova generazione

Il 2013 si avvicina, e con l’estate di quell’anno ci sarà il debutto sul mercato dei memristori o “ReRAM”, brand scelto da Hewlett-Packard per la commercializzazione di prodotti basati sul quarto componente fondamentale dell’elettronica “scoperto” nel 2008 dai laboratori del colosso statunitense. HP conferma la finestra di lancio già anticipata in passato e delinea la prima incarnazione dei memristori: unità di storage a stato solido più economiche, efficienti e veloci di quelle basate su chip di memoria NAND Flash.

HP pianifica di lanciare sul mercato i primi prodotti ReRAM entro 18 mesi, vale a dire per l’estate del 2013. “Abbiamo molti piani ambiziosi per i memristori e stiamo lavorando con Hynix Semiconductor per lanciare un sostituto delle memorie Flash nell’estate del 2013”, conferma HP, con lo sguardo della corporation fisso sul mercato dei drive a stato solido.

HP dice di essere attualmente occupata a macinare “migliaia di wafer in una fabbrica di Hynix” interamente dedicata alla produzione di chip ReRAM. Anche se una roadmap precisa per la commercializzazione di prodotti ReRAM ancora non esiste, dice HP, la fiducia nella capacità dei memristori di rivoluzionare la tecnologia informatica è molto alta.

I chip ReRAM hanno un setup tridimensionale multistrato, si comportano da resistori con effetto memoria, richiedono una quantità di energia inferiore delle memorie Flash e sono persino più veloci. I primi prodotti con memristori serviranno a immagazzinare dati in formato binario, ma la capacità di eseguire operazioni logiche sui bit lascia intravedere campi di applicazione futuri ancora più avanzati.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 ott 2011
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