Tutti terrorizzati dalla RIAA

Tutti terrorizzati dalla RIAA

Cala il giro di musica e film non autorizzati nei sistemi di condivisione del peer-to-peer. Lo sostiene Nielsen/NetRatings che suggerisce: le annunciate denunce dei discografici fan venire la tremarella
Cala il giro di musica e film non autorizzati nei sistemi di condivisione del peer-to-peer. Lo sostiene Nielsen/NetRatings che suggerisce: le annunciate denunce dei discografici fan venire la tremarella


Roma – La risata con cui certi settori del mondo del peer-to-peer hanno accolto le annunciate offensive legali dei discografici contro i singoli utenti potrebbe presto esaurirsi in un lamentoso sospiro. A suggerirlo sono i dati di Nielsen/NetRatings, secondo cui dal giorno in cui la Recording Industry Association of America ha dichiarato guerra ad oggi è calato l’uso dei software di file sharing.

In particolare, secondo l’osservatorio di ricerca, dalla fine di giugno sono scesi del 15 per cento gli utenti che hanno messo mano al proprio Kazaa o al proprio Morpheus per condividere più facilmente le proprie cartelline stracolme di opere protette.

“Non credo certo che sia una coincidenza – ha affermato uno degli analisti di Nielsen – che i numeri siano scesi così tanto. Un calo così significativo deve avere una qualche ragione esterna”.

Va detto che all’indomani dell’annuncio della RIAA, il distributore di Kazaa, Sharman Networks, aveva notato un calo nel numero di utenti connessi ai sistemi di peering, calo che però già poche ore dopo era stato riassorbito.

Nel documento pdf distribuito da Nielsen/NetRatings, si legge una ulteriore dichiarazione dell’analista Greg Boom, secondo cui “la pubblicità negativa e la minaccia di multe salate stanno allontanando alcuni utenti. Ma, con milioni di fedeli utenti, queste applicazioni non sono destinate a sparire nel prossimo futuro”.

E le imprese che producono il software per lo scambio di file cosa dicono? Per ora tacciono ma sono tutte al lavoro per offrire ai propri utenti nuove funzionalità e soprattutto nuovi sistemi per tenere lontano gli occhi indiscreti delle imprese del disco e del cinema che vogliono trascinare gli utenti dinanzi ai tribunali, con tutte le conseguenze del caso. La necessità aguzza l’ingegno…

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Pubblicato il
16 lug 2003
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