Microsoft e i voti ai browser web

Microsoft e i voti ai browser web

Internet Explorer è il meglio sulla piazza. Gli altri devono rincorrere. Ma la risposta della concorrenza non si fa attendere
Internet Explorer è il meglio sulla piazza. Gli altri devono rincorrere. Ma la risposta della concorrenza non si fa attendere

Your Browser Matters è il nuovo “servizio” marcato Microsoft per verificare il livello di protezione offerto dal browser usato dall’utente. Il sito valuta la sicurezza di ogni software di navigazione in base a criteri come il supporto alle tecnologie anti-malware integrate in Windows e la capacità di inibire le minacce telematiche, ma i risultati sollevano polemiche e qualche commento al limiti dell’ilarità.

L’unico browser a ottenere uno “score” completo (4 su 4), tanto per cominciare, è Internet Explorer 9 (la Developer Preview di IE10 non ottiene un punteggio): il browser Microsoft sarebbe il non-plus-ultra della sicurezza online, garantisce Microsoft, mentre i prodotti più quotati della concorrenza come Chrome o Firefox impallidiscono di fronte alle capacità protettive di IE, totalizzando rispettivamente 2,5 e 2. Safari? Non pervenuto.

Tra le principali magagne di Firefox ci sarebbero l’incapacità di disabilitare un’estensione o un plugin sulla base del sito visitato, il mancato supporto alle tecnologie di protezione delle ultime versioni di Windows (Windows Protected Mode), la mancanza di una funzionalità integrata per il contrasto agli attacchi di tipo Cross-Site-Scripting. Chrome, d’altro canto, non è capace di “purgare” adeguatamente le pagine HTML contenenti codice “problematico”, non riesce a bloccare codice insicuro veicolato attraverso connessioni sicure (HTTPS) e non sfrutta le tecnologie di protezione di Windows.

Trattandosi di un sito Microsoft, la risposta dei concorrenti assomiglia più alla constatazione dell’esistenza di una campagna di marketing che a una confutazione vera e propria dei risultati: Mozilla si limita a dire che “il sito Microsoft si fa notare soprattutto per le cose che evita di includere” nel giudicare la protezione offerta da un browser, mentre il responsabile del “webspam team” di Google Matt Cutts dice di non essere così sicuro che valga anche solo la pena rispondere alle illazioni provenienti da Redmond.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 12 ott 2011
Link copiato negli appunti