Rotta verso Linux 2.5

Rotta verso Linux 2.5

Gli occhi della comunità Linux sono ora puntati sul prossimo kernel 2.5, oggetto di un summit che traccerà le linee guida per lo sviluppo del nuovo kernel. Al centro dell'attenzione il mercato enterprise e la sfida a Windows 2000
Gli occhi della comunità Linux sono ora puntati sul prossimo kernel 2.5, oggetto di un summit che traccerà le linee guida per lo sviluppo del nuovo kernel. Al centro dell'attenzione il mercato enterprise e la sfida a Windows 2000


San Jose (USA) – A tre mesi di distanza dal sofferto lancio del kernel 2.4, la comunità di sviluppatori Linux può ora cominciare a guardare al futuro e gettare le basi di quella che sarà la versione 2.5 del cuore del Pinguino.

Del futuro del kernel Linux si è parlato martedì scorso presso il Linux Kernel Development Summit, un incontro sponsorizzato da IBM, AMD e EMC a cui hanno partecipato i massimi esponenti della comunità di sviluppo Linux, fra cui l’immancabile papà del Pinguino: Linus Torvalds.

Ora che la versione 2.4 ha ormai superato la fase critica, e proseguirà il suo lungo cammino di affinamento, la “macchina” open source è pronta a rimettersi al lavoro sul prossimo kernel 2.5 che, a detta degli esperti, sarà un ancor più vigoroso concorrente di Windows 2000, sia sul mercato server sia su quello laptop.

Il nuovo cuore di Linux non è atteso prima della metà del 2002, un arco di tempo che, secondo alcuni esperti, potrebbe andare da un minimo di 9 mesi ad un massimo di 18. Le intenzioni sembrano quelle di velocizzare il ciclo di sviluppo e scongiurare i numerosi ritardi a cui è andato in contro il kernel 2.4.

Linux è un po’ un grande puzzle in costruzione dove di volta in volta la comunità di sviluppo del kernel deve selezionare quali “pezzi” vale la pena inglobare da subito, ignorare o semplicemente posticipare a sviluppi futuri: alcuni di questi pezzi sono tecnologie già sviluppate dai principali produttori di Unix commerciali, ognuno dei quali ha interesse nel supportare il processo di sviluppo del kernel di Linux.

“Non ci sono molte migliorie per quel che riguarda il lato desktop; gli sforzi della comunità sono ora maggiormente focalizzati nel campo server”, ha sostenuto Ted Ts’o, capo ingegnere di VA Linux Systems.


Quell’intenso lavoro, già iniziato con il kernel 2.4, per portare Linux nel settore enterprise e dotarlo di tutte le funzionalità di alto livello dei suoi “colleghi” commerciali, avrà parte integrante nello sviluppo del prossimo kernel 2.5.

Fra le principali migliorie e novità vi sarà un’interfaccia ed uno stack di rete ancora più prestante, capace di richiedere meno tempo di CPU per ogni pacchetto in arrivo; un vero supporto all’I/O asincrono, anelato soprattutto da Oracle perché in grado di incrementare le prestazioni con i database aziendali, ed un sistema più efficiente per la memoria virtuale; nuove funzionalità di hot plugging per la sostituzione “a caldo” di periferiche, un’architettura molto importante nel campo del clustering ccNUMA e SMP; supporto alle memorie di massa oltre i 2 Terabyte.

Fra le proposte di maggior rilievo vi è poi l’integrazione nel kernel di un file system di tipo “journaled” (vedi qui per una lista di tutti i file system di questo tipo già disponibili o in via di sviluppo per Linux), ed un supporto più completo ai “volumi logici”, una tecnica con cui è possibile combinare, in modo flessibile, la capacità di più dischi fisici.

IBM sta poi lavorando a MOSIX, un progetto per rendere il clustering sotto Linux ancora più potente e flessibile, capace di gestire il bilanciamento del carico e ottimizzare la condivisione della memoria e dell’ I/O su file fra più nodi.

Fra le migliorie più interessanti per i sistemi portatili e desktop c’è invece il supporto avanzato dello standard Advanced Configuration and Power Management (ACPI) di Intel, un’implementazione funzionante che permetterà, fra le altre cose, di “ibernare” il sistema (salvandone lo stato e il contenuto della memoria su disco) o “addormentarlo” (sleep mode).

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Pubblicato il
5 apr 2001
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