Da Lisbona l'Europa sfida gli USA

Da Lisbona l'Europa sfida gli USA

Tra pochi giorni si apre nella capitale portoghese un summit di rilevanza continentale per il futuro del Vecchio Continente nella New Economy. E per il presente della rete europea
Tra pochi giorni si apre nella capitale portoghese un summit di rilevanza continentale per il futuro del Vecchio Continente nella New Economy. E per il presente della rete europea


Web – Una diffusione della Rete pari a circa un terzo di quella statunitense, uno sviluppo squilibrato e lento. E ‘ l’identikit dell’e-Europa alla vigilia del pluricelebrato evento di giovedì 23 e venerdì 24 marzo, il Convegno di Lisbona, già da qualcuno ribattezzato la nuova Maastricht del digitale europeo.

Lisbona riunirà i rappresentanti di trentuno paesi ai quali spetterà l’onere e l’onore di lanciare (almeno nei suoi presupposti teorici) il Vecchio Continente nella new economy. E di carne al fuoco ce ne sarà veramente tanta.

Il documento guida sarà e-Europe (ne abbiamo parlato su Stand-by del 21 gennaio ), varato dalla Commissione nel mese di dicembre dello scorso anno al fine di accelerare lo sviluppo delle tecnologie digitali nell’Unione. In Portogallo si discuterà soprattutto della creazione dei presupposti di tale sviluppo, dunque del nuovo ruolo dell’azione pubblica, alla quale spetterà la messa in opera di un quadro regolamentare chiaro, volto a favorire l’iniziativa privata e ancora prima la diffusione delle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide globali. Guardando agli Stati Uniti, dove Internet rappresenta oggi complessivamente circa 4 milioni di posti di lavoro, ma puntando ad un modello che segua e valorizzi le peculiarità socio-economico-culturali dell’Ue.

Sono dieci le aree di intervento individuate dal documento, fra le quali spicca il tema della formazione dei giovani alla multimedialità e alle nuove professioni e dell’alfabetizzazione digitale di tutti i cittadini. Non è un caso dunque l’annuncio, nei primi giorni di marzo, dell’iniziativa e-Learning con la quale la Commissione intende dare una prima risposta all’allarme lanciato dall’high tech sul deficit di esperti europei di tecnologie dell’informazione, che nel 2003 pare potrebbe raggiungere la ragguardevole cifra di un milione e settecentomila unità.

e-Learning propone la messa in opera della parte di e-Europe dedicata alla formazione, attraverso quattro passaggi fondamentali da sviluppare in sinergia con i programmi Socrates , Leonardo Da Vinci e Youth for Europe (per i quali si prevede una spesa settennale pari a poco più di 3 miliardi e mezzo di euro): fornitura di computers multimediali a tutte le scuole, formazione degli insegnanti europei alle tecniche digitali, sviluppo di servizi e software educativo europeo, collegamento in rete di scuole e centri di formazione.

Per la fine del 2001 tutte le strutture scolastiche dovranno avere accesso, su Internet, a risorse multimediali a carattere pedagogico. Entro la fine del 2002 spetterà invece ai docenti padroneggiare le nuove tecnologie. Prima del 2004 si prevede che tutti i giovani al momento di lasciare la scuola abbiano acquisito una cultura digitale. Obiettivi particolarmente ambiziosi, secondo Viviane Reding , Commissario europeo responsabile per l’educazione e la cultura, che richiedono uno sforzo supplementare per gli Stati membri. Ma che dovrebbero consentire, se raggiunti, di recuperare buona parte del ritardo accumulato nei confronti degli Stati Uniti.

Angelo Brocato

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Pubblicato il 17 mar 2000
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