Linus Torvalds, creatore originario e tuttora curatore principale del kernel Linux, non ha particolarmente in simpatia i colossi tecnologici che lucrano sul codice proprietario e i prodotti blindati. Nella sua ultima sortita pubblica, alla conferenza LinuxCon Brazil, Torvalds se la prende espressamente con Microsoft e Apple per la loro politica nel togliere la possibilità di scelta agli utenti.
Il “papà” del kernel FOSS più FOSS che c’è ( Android a parte , naturalmente) interviene a proposito della tecnologia Secure Boot introdotta da Windows 8, e dal possibile ostacolo che potrebbe rappresentare per l’installazione di un sistema operativo alternativo (basato appunto su Linux).
“Alla fine le tecnologie che blindano tutto tendono a perdere”, dice Torvarlds, perché “le persone vogliono la libertà e i mercati vogliono la libertà”. Secure Boot non è molto diversa dai sistemi DRM “generosamente” adottati da Apple nei suoi prodotti, dice Torvalds, ed è destinato a fare esattamente la stessa fine: estinguersi.
Torvalds si definisce “un ottimista”, e definisce la “openness” come un successo sul lungo periodo. Secure Boot? “L’ennesima moda passeggera” sentenzia Torvalds. Lo sviluppatore ne ha naturalmente anche per Apple , un’azienda che “non permette di usare un cavo differente per connettere l’iPhone al computer” e che quindi non stupisce non voglia rispettare le leggi brasiliane per la regolamentazione della vendita di “app” e giochi per cellulari.
A rispondere indirettamente a Torvalds ci pensa Florian Mueller, blogger-imprenditore-esperto di brevetti e proprietà intellettuali ben noto per il suo attivismo in materia: il papà di Linux dovrebbe pensare o informarsi meglio prima di parlare e intervenire su questioni complesse come i brevetti contesi fra Google e Oracle, dice Mueller, perché in giro ci sono troppe persone disposte a prendere per oro colato qualsiasi opinione (più o meno informata) che esca dalla sua bocca.
Alfonso Maruccia