Apple brevetta l'identificazione 3D

Apple brevetta l'identificazione 3D

Il brevetto di Cupertino parla di modellazione 3D partendo da immagini bidimensionali, riconoscimento facciale e sorveglianza contro la volontà dei sorvegliati
Il brevetto di Cupertino parla di modellazione 3D partendo da immagini bidimensionali, riconoscimento facciale e sorveglianza contro la volontà dei sorvegliati

Nell’ultima sfornata di brevetti concessi a Apple dall’ USPTO statunitense (US Patent and Trademark Office) ce n’è uno particolarmente interessante, vale a dire una tecnologia di riconoscimento e modellazione 3D capace di lavorare su superfici bidimensionali per ricostruire le tre dimensioni della realtà analogica umana.

In realtà, la tecnologia di riconoscimento brevettata nasce dall’ acquisizione di una società terza , la svedese Polar Rose fondata da Jan Erick Solem. Gli algoritmi software creati da Solem (dottorato in matematica applicata, analisi e riconoscimento delle immagini) sono capaci di calcolare la posizione della camera in relazione a un oggetto e inferire geometricamente la profondità delle curve e delle caratteristiche prominenti da modellare in 3D.

Il brevetto parla di una tecnologia sufficientemente potente da poter essere usata in campo medico per “recuperare” forme 3D partendo da proiezioni 2D (es. lastre ai raggi X) di organi e vasi sanguigni.

Per quanto riguarda il riconoscimento 3D, inoltre, la tecnologia brevettata si adatta particolarmente bene a “oggetti” come volti e corpi umani, animali, prodotti di processi industriali, veicoli, velivoli e “oggetti militari”. “Il riconoscimento facciale può essere un sistema efficace per identificare una persona senza la sua cooperazione o consapevolezza”, recita il brevetto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 nov 2011
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