Un tweet per il Primo Emendamento
Studentessa del Kansas cinguetta un giudizio negativo sul Governatore e riceve richiesta di scuse ufficiali. Alla fine a scusarsi sarà il politico
Roma - Una diciottenne conquista i titoli dei giornali rivendicando il proprio diritto alla libertà d'espressione, minacciato da uno staff politico troppo zelante. La protagonista è Emma Sullivan, una studentessa di Topeka, capitale del Kansas: la ragazza si trovava a una conferenza dal titolo "Youth in Government", tenuta dal Governatore dello stato Sam Brownback, da dove ha twittato un colorito commento di disapprovazione nei confronti dell'uomo politico. Nel tweet la ragazza sosteneva di aver appena detto personalmente a Brownback che - letteralmente - faceva schifo: cosa non vera, peraltro, si scoprirà poi.
Il punto è che lo staff di social media monitoring del politico ha intercettato il tweet e ha ben pensato di chiamare il preside del liceo di Emma per chiedere una lettera ufficiale di scuse da parte della ragazza.
Al preside, che oltre alla richiesta della lettera si è offerto di suggerire alla ragazza alcuni punti da includere nella lettera stessa, Emma ha deciso di rispondere con un netto rifiuto: "Ho deciso di non scrivere la lettera ma spero che questo permetta ai comuni cittadini di esprimere le proprie opinioni e di essere ascoltati".
Davanti ai cinguettii che lo accusavano di violazione del Primo Emendamento al Governatore non è rimasta che la scelta - forse - più saggia: chiedere scusa.
Con l'hashtag #HeBlowsALot (postato dalla stessa Emma nel tweet "incriminato") sono pervenute tutte le manifestazioni di solidarietà e di incitamento a resistere alle richieste delle autorità e battersi per la libertà d'espressione (c'è persino chi la vede come un'eroina). Commenti che fanno un po' sorridere se si vanno a guardare i tweet di Emma precedenti all'attenzione dei riflettori. Si va da Justin Bieber a una passione davvero sfegatata per Twilight.
Quando le sono state chieste le motivazioni di tanto astio nei confronti di Brownback Emma ha citato il taglio ai fondi per l'arte e ha aggiunto che per lei sarebbe interessante poter avere un dialogo con lui sul tema.
Da fan di Edward e Bella a paladina della libertà d'espressione e interlocutrice di un Governatore statunitense. In 140 caratteri.
Elsa Pili
Il punto è che lo staff di social media monitoring del politico ha intercettato il tweet e ha ben pensato di chiamare il preside del liceo di Emma per chiedere una lettera ufficiale di scuse da parte della ragazza.
Al preside, che oltre alla richiesta della lettera si è offerto di suggerire alla ragazza alcuni punti da includere nella lettera stessa, Emma ha deciso di rispondere con un netto rifiuto: "Ho deciso di non scrivere la lettera ma spero che questo permetta ai comuni cittadini di esprimere le proprie opinioni e di essere ascoltati".
Con l'hashtag #HeBlowsALot (postato dalla stessa Emma nel tweet "incriminato") sono pervenute tutte le manifestazioni di solidarietà e di incitamento a resistere alle richieste delle autorità e battersi per la libertà d'espressione (c'è persino chi la vede come un'eroina). Commenti che fanno un po' sorridere se si vanno a guardare i tweet di Emma precedenti all'attenzione dei riflettori. Si va da Justin Bieber a una passione davvero sfegatata per Twilight.
Quando le sono state chieste le motivazioni di tanto astio nei confronti di Brownback Emma ha citato il taglio ai fondi per l'arte e ha aggiunto che per lei sarebbe interessante poter avere un dialogo con lui sul tema.
Da fan di Edward e Bella a paladina della libertà d'espressione e interlocutrice di un Governatore statunitense. In 140 caratteri.
Elsa Pili