Google robocar, guida automatica brevettata

Google robocar, guida automatica brevettata

Mountain View registra le tecnologie implementate a bordo dei suoi veicoli automatici. Il futuro è fatto di auto che vanno dal meccanico da sole
Mountain View registra le tecnologie implementate a bordo dei suoi veicoli automatici. Il futuro è fatto di auto che vanno dal meccanico da sole

Dopo la prima regolamentazione e il primo incidente (per cause umane), le Google car si fregiano ora del primo brevetto ufficiale concesso dall’USPTO (l’ufficio brevetti) statunitense. Tale brevetto descrive una modalità operativa in cui le auto “robotiche” di Mountain View posso passare dalla guida manuale a quella automatica (o misto automatico-manuale) fermandosi e/o identificando un’apposita “striscia di atterraggio”.

Una volta riconosciuta la suddetta striscia installata sul suolo stradale, dice il brevetto, la robocar va alla ricerca di un secondo “indicatore” contenente istruzioni su come procedere: un codice QR potrebbe ad esempio indicare al sistema automotive del veicolo di connettersi a un particolare URL web in attesa di istruzioni, ricevendo in cambio informazioni di navigazione, mappe locali o quant’altro.

A quel punto la robocar procederebbe secondo le istruzioni di navigazione fornite dal server remoto, fatto che non impedisce all’eventuale guidatore di prendere il controllo della vettura in ogni momento o – viceversa – che permette all’auto di “interferire” con la guida del conducente nel caso in cui avvertisse segnali di pericolo attraverso la sua complessa rete di sensori esterni.

Nel descrivere le possibili applicazioni pratiche del brevetto, Google fa esempi quali guide turistiche automatizzate in giro per le città o invio automatico della vettura presso il rivenditore autorizzato nel caso in cui fossero necessarie riparazioni.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 16 dic 2011
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