Cinema, finestre scardinate online

Cinema, finestre scardinate online

di G. Niola - In sala e online, in contemporanea: per film che non si consumano come cinepanettoni, per film che meritano una visibilità che non si riesce a garantire con la distribuzione tradizionale. BIM e OwnAir.it, ed Enter The Void di Gaspar Noé
di G. Niola - In sala e online, in contemporanea: per film che non si consumano come cinepanettoni, per film che meritano una visibilità che non si riesce a garantire con la distribuzione tradizionale. BIM e OwnAir.it, ed Enter The Void di Gaspar Noé

I grandi cambiamenti alle volte sono annunciati da atti clamorosi, più spesso però passano per piccoli avanzamenti e lente evoluzioni. Sembra questo il caso della distribuzione cinematografica italiana, per lungo tempo incapace di adeguarsi a nuovi modelli di distribuzione online che siano in concorrenza con la tempestività dell’offerta pirata, e ora squarciata silenziosamente da BIM e OwnAir.it .

Enter The void

L’industria del cinema non è come quella musicale poiché non vive solo di Home Video ma soprattutto del rapporto con le sale. I film escono prima al cinema poi, dopo un certo periodo definito “finestra”, arrivano sulle televisioni a pagamento, dopo un’altra finestra tocca all’Home Video, poi infine è la volta della televisione ordinaria. Tutto rigidamente scandito in modo che ogni forma di sfruttamento possa esaurire la sua corsa prima di passare alla successiva.
A distruggere questo equilibrio è arrivata Internet. Il video on demand era inizialmente previsto come alternativa/contemporanea dell’Home Video ma la prepotenza della pirateria sta creando l’esigenza di una distribuzione online in contemporanea alla sala. Solo che le resistenze sono molte.

Provò a farlo nel 2005 l’operatore 3 e ancora ci ricordiamo come andò a finire. Il film in questione era The Interpreter con Nicole Kidman, doveva essere disponibile a pagamento sui telefoni 3 pochissime settimane dopo l’uscita in sala, solo che l’associazione che rappresenta gli esercenti e quella che rappresenta il mondo dell’Home Video si ribellarono a tal punto da bloccare un’operazione commerciale già bella e preparata. Non permisero l’inserimento di un’altra forma di sfruttamento commerciale antecedente o contemporanea al loro turno.

Dopo il caso “The Interpreter” nessuno ha più osato nemmeno ventilare l’idea. Fino almeno a qualche settimana fa, quando BIM e Own Air hanno portato al cinema e online Enter The Void.
Anche stavolta non si tratta del primo caso in assoluto, film piccoli e indipendenti si sono già infilati su piattaforme non tradizionali senza che nessuno obiettasse, ma Enter The Void è un film di Gaspar Noé (regista noto soprattutto per Irréversible ) e sebbene sia datato 2009 è comunque passato al festival di Cannes e gode dell’illustre sponsorizzazione di Quentin Tarantino (che in più di un’occasione ne aveva lodato i titoli di testa). Insomma, un titolo in grado di suscitare interesse che però rischiava di passare inosservato: “Credo ci sia un potenziale grande pubblico in tutta Italia che non abita vicino ad un cinema che fa un film del genere, che non sa dove comprare i DVD e che i film in tv non li vede – spiega Antonio Medici, direttore generale della BIM – Ecco perchè quando vedo i dati di vendita dei nostri film in Home Video penso ci sia un pubblico più ampio da raggiungere attraverso altri sistemi”.

Con questo primo esperimento andato a buon fine ufficialmente e silenziosamente si apre una breccia nella rigida struttura distributiva italiana. E non rimarrà un caso isolato, la BIM, casa di distribuzione tra le più importanti del settore d’essai, ha intenzione di continuare a puntare su questo modello per i suoi titoli più difficili come spiega sempre Medici: “Parlo spesso con gli altri distributori europei e quel che sta accadendo un po’ ovunque è che il mercato delle sale è di diffilce accesso per certi film, dunque affiancare o privilegiare l’online può essere un modo di dare una certa visibilità a film che magari non l’avrebbero. Noi la consideriamo un’uscita online affiancata da quella sala”.

Un esempio sarà Kaboom, film di Gregg Araki anch’esso visto all’ultimo festival di Cannes (e al nostro Festival di Torino), pronto ad arrivare online il prossimo 13 gennaio. Oltre a questo Own Air ha stretto diversi altri accordi con produttori indipendenti che sempre meno riescono a trovare spiragli importanti per le proprie produzioni, come ad esempio il documentario Tutti giù per aria , sulla storia della svendita Alitalia vista dai dipendenti.

Certo l’esperienza di visione è ancora maldestra. Come in tutti i servizi di noleggio a pagamento, il film, una volta pagato, è visibile per un mese. E, dal momento in cui si preme play , per 48 ore. Ma il player utilizzato da OwnAir.it (disponibile per Mac e Windows) non è il massimo né in termini di velocità di download né di qualità (che è standard e non alta). Anche la portabilità verso altri device, come i tablet, al momento non è attiva.
Tuttavia, se paragonata all’esperienza di una visione pirata, è comunque molto molto migliore.

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

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Pubblicato il
27 dic 2011
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