Altro che Furby

Altro che Furby

Dal MIT un robot dotato di intelligenza collettiva e comandato da uno smartphone Android
Dal MIT un robot dotato di intelligenza collettiva e comandato da uno smartphone Android

Ricordate il Furby ? Si trattava di un animaletto robotico capace di emettere suoni, imparare dall’interazione con l’uomo e comunicare con altri esemplari della sua “specie” attraverso una porta a infrarossi posta sopra gli occhi. Fecero il successo di Hasbro negli anni ’90, per poi essere abbandonati dall’azienda di giocattoli dopo l’ottava generazione. Nei paesi anglosassoni, dopo Furby è arrivato Shelby, non commercializzato nei paesi europei. Questi giocattoli avanzati fecero immenso scalpore negli anni ’90 e si arrivò addirittura ad un esplicito divieto della NSA all’introduzione dei Furby nei propri uffici, pensando che potessero imparare e quindi apprendere notizie riservate. L’avanzata tecnologica ha poi fatto sì che i Furby venissero posti nel dimenticatoio, anche se ancora in alcune aste su eBay alcuni modelli raggiungono cifre di posizionamento elevate.
Cambiano i tempi, ma non cambia la solfa. Seguendo l’esempio dei Furby, un gruppo di ricercatori del MIT, di Harvard e della Northeastern hanno prodotto DragonBot.

dragonbot

Si tratta di un giocattolo robot, il cui cervello è un cellulare con sistema operativo Android. Una volta inserito nella testa del DragonBot, Android comanda tutte le funzioni del robot e il display dello smartphone è usato per mostrare gli occhi del giocattolo, arricchiti da un’ingente quantità di differenti espressioni.

DragonBot impara dall’interazione con il mondo che lo circonda ed è capace di esprimersi. Il suo cervello è inoltre di tipo distribuito, in quanto il cellulare consente una connessione costante ad Internet e proprio nella cloud risiede l’intelligenza condivisa di questi DragonBot. Questo significa che ogni esemplare impara dagli altri distribuiti sulla faccia della Terra e ogni robot può interagire con un suo simile, in modo più agevole e senza l’uso di una porta a infrarossi.

DragonBot ha cinque gradi di libertà e il cervello Android è capace di controllo i movimenti motorizzati, le animazioni in tempo reale, i processi di generazione dell’audio parlato e di riconoscimento vocale, la memorizzazione dei dati per l’apprendimento e via discorrendo. Inoltre, può anche essere telecontrollato grazie ai tablet basati sul sistema operativo di Google.

E quando si ha necessità dello smartphone, lo si può estrarre e si può continuare a interagire con un avatar virtuale del proprio DragonBot.

Pensato per approfondire lo studio sull’interazione uomo-robot, non è ancora dato sapere quando questo giocattolo avanzato giungerà sui mercati internazionali, mentre per il suo costo di produzione, si ha una stima inferiore ai 1000 dollari.

(via Ubergizmo )

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Pubblicato il
18 gen 2012
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