Estate, la stagione dei pirati

Estate, la stagione dei pirati

Grido d'allarme dei produttori che segnalano come nei mesi estivi cresca il mercato nero dei CD pirata, complici le spiagge e il crimine organizzato. Aumentano i sequestri ma si chiedono interventi più seri
Grido d'allarme dei produttori che segnalano come nei mesi estivi cresca il mercato nero dei CD pirata, complici le spiagge e il crimine organizzato. Aumentano i sequestri ma si chiedono interventi più seri


Roma – Non sono giovanissimi ma in queste settimane affollano le località turistiche e le spiagge i più accaniti compratori di musica contraffatta, in particolare di compact disc riprodotti illecitamente in laboratori illegali. Questo il quadro disegnato dalla Federazione dell’industria musicale italiana, FIMI , secondo cui nei mesi estivi anche quest’anno il mercato nero della pirateria conosce il suo climax.

In una nota diffusa ieri dalla Federazione si sottolinea come nei primi sei mesi dell’anno le forze dell’ordine abbiano messo a segno un numero di operazioni in continua crescita, arrivando al sequestro di impianti di riproduzione basati su più di 800 masterizzatori, all’arresto di 672 persone e alla denuncia di più di 760 individui coinvolti nel traffico. Quasi un milione , invece, il numero di CD illegali sequestrati nel corso dei blitz antipirateria.

Nonostante queste iniziative e le severe normative antipirateria, nella stagione estiva si ritiene che soltanto la vendita di CD pirata sulle spiagge porti nelle tasche delle organizzazioni criminali almeno 50 milioni di euro. D’altro canto è esperienza comune, nel corso di una giornata di mare, l’essere più volte interpellati da venditori abusivi che portano con sé pacchi di CD illegali.

“La signora bene che acquista un CD falso di Eros Ramazzotti sulla spiaggia di Fregene – attacca Enzo Mazza, direttore generale della FIMI – forse deve considerare il fatto che quei 5 euro finiranno per contribuire magari all’acquisto di una partita di droga che verrà spacciata davanti alla scuola del figlio a Roma nei prossimi mesi”.

Dato importante del fenomeno, secondo FIMI, è che la maggioranza dei compratori di materiale illegale sono persone comprese tra i 30 e i 40 anni (fonte Ac Nielsen). “Si spendono tranquillamente 15 – 20 euro per una sdraio ed un ombrellone per stare una giornata in spiaggia – continua Mazza – e poi si spende magari l’equivalente in CD pirata pensando di avere risparmiato”.

Secondo FIMI occorre fare di più. Sia il Parlamento europeo che quello americano, d’altra parte, attribuiscono alle grandi organizzazioni criminali e persino a quelle terroristiche interessi diretti nello smercio di CD pirata: poiché la questione Sicurezza ha un ruolo centrale nelle agende di entrambi i consessi parlamentari è assolutamente probabile che, con essa, sempre più avrà a che vedere la normativa antipirateria.

Ma la questione, per FIMI, è anche culturale, specialmente in Italia. “Molte amministrazioni locali – ha dichiarato Luca Vespignani, segretario generale FIMI – non combattono con efficacia il fenomeno, che viene visto spesso dal turista come un elemento del paesaggio: esiste ad esempio, come previsto dalla recente legge sul diritto d’autore, la possibilità di multare chi acquista un CD o un DVD falso ma di fatto gli stessi titolari degli stabilimenti balneari troppo spesso tollerano il commercio abusivo che intrattiene il bagnante”.

In testa alla classifica delle spiagge dove il fenomeno del commercio abusivo è più diffuso è Fregene, sebbene tutta la costa laziale sia affollata da venditori di falsi CD e, secondo FIMI, “i controlli sono sporadici e del tutto ininfluenti”.

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Pubblicato il
6 ago 2003
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