Aurora Clark e colleghi della Washington State University hanno realizzato una ricerca basata su un approccio innovativo alla chimica molecolare, vale a dire servirsi di tecnologie di ricerca e “mappatura” dei dati provenienti dal campo della tecnologia informatica per prevedere la configurazione di sistemi chimici complessi.
Clark ha provato a sfruttare le similitudini tra le modalità di interconnessione fra siti web e atomi della materia: in entrambi i casi c’è un algoritmo capace di descrivere e analizzare le interconnessioni, e quell’algoritmo è il PageRank usato da Google per indicizzare i contenuti disponibili sul World Wide Web.
La versione “chimica” di PageRank si chiama moleculaRnetworks , ed è progettata per determinare – prevedere – la forma delle reazioni molecolari al riparo da potenziali incidenti e costi delle analisi “dal vivo” nei laboratori. Clark e colleghi si sono in particolare focalizzati sui legami di idrogeno presenti nell’acqua.
“Abbiamo preso PageRank – spiega la ricercatrice – e abbiamo stabilito che due molecole d’acqua sono come due pagine web, che il loro legame degli atomi di idrogeno è come un link ipertestuale. Abbiamo poi realizzato una mappa di milioni e milioni di molecole d’acqua, ottenendo un quadro dell’intero network di molecole”.
Alfonso Maruccia