Apache 2.4, il web server alla riscossa

Apache 2.4, il web server alla riscossa

Il popolare server open source si aggiorna dopo anni dall'ultima release, promettendo nuove funzionalità e un incremento prestazionale che meglio lo posiziona nei confronti della concorrenza
Il popolare server open source si aggiorna dopo anni dall'ultima release, promettendo nuove funzionalità e un incremento prestazionale che meglio lo posiziona nei confronti della concorrenza

Nuova major release per il web server Apache, software open source per server HTTP che in questi anni ha saputo conquistare fiducia di centinaia di milioni di siti web sparsi per il mondo. Apache 2.4 si mostra dopo sei anni dall’ultimo aggiornamento significativo della piattaforma, e coincide con il 17esimo anniversario dalla fondazione del progetto.

Nato nel 1995 come “fork” del web server realizzato presso il National Center for Supercomputing Applications (NCSA), Apache è ora la prima scelta in fatto di web server per il 60 per cento di tutti i domini Internet attivi ed è usato da 400 milioni di siti web in tutto il mondo.

La release 2.4 di Apache offre nuove funzionalità ma si focalizza anche (soprattutto?) su un incremento prestazionale significativo: la Foundation che gestisce il progetto assicura sulla maggiore efficienza del nuovo server Apache, capace di offrire migliori performance con un consumo di risorse ridotto.

“Questa release porta un gran numero di miglioramenti evolutivi che i nostri utenti, amministratori e sviluppatori apprezzeranno”, ha dichiarato il vice-presidente di Apache Eric Covener. Apache 2.4 contiene molti nuovi moduli, dice Covener, così come un incremento delle capacità e della flessibilità delle funzionalità già esistenti in precedenza.

Le performance a tutti i costi sono storicamente solo un obiettivo “secondario” per il web server di Apache, ma gli incrementi in quel comparto si sono resi necessari con la crescente popolarità di nginx, un web server relativamente giovane divenuto il secondo più popolare (dopo Apache) surclassando IIS di Microsoft.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 22 feb 2012
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