Neutrini superluminali per errore?

Neutrini superluminali per errore?

I ricercatori del Gran Sasso rivelano: la scoperta dei neutrini più veloci della luce potrebbe essere stata influenzata da due diverse anomalie. Permangono i dubbi in attesa di raccogliere altri dati e ripetere l'esperimento
I ricercatori del Gran Sasso rivelano: la scoperta dei neutrini più veloci della luce potrebbe essere stata influenzata da due diverse anomalie. Permangono i dubbi in attesa di raccogliere altri dati e ripetere l'esperimento

No, i neutrini non viaggiamo più veloci della luce. Forse: la scoperta di Antonio Ereditato e colleghi sulle capacità “superluminali” delle sfuggenti particelle elementari aveva tutte le carte in regola per rivoluzionare la ricerca scientifica , ma pare che dovrà invece essere derubricata a errore dovuto a banali problemi negli strumenti usati per le misurazioni.

I neutrini sono capaci di infrangere la barriera invalicabile dei 300mila chilometri al secondo, avevano annunciato al mondo Ereditato e gli altri ricercatori del progetto Opera sotto al Gran Sasso, confermando in seguito la possibile validità dell’enunciato con la confutazione delle osservazioni provenienti a pioggia dalla comunità scientifica internazionale.

Ora, dopo ulteriori analisi sui dati, gli stessi ricercatori di Opera annunciano di aver individuato due potenziali difetti che “potrebbero influenzare in maniera significativa i risultati riportati” inizialmente. I 60 nanosecondi di anticipo nell’arrivo dei neutrini rispetto ai fotoni potrebbero essere stati causati da una connessione in fibra ottica difettosa, dicono gli scienziati, oppure dalla erronea temporizzazione fornita dalla sincronizzazione dei due eventi (trasmissione e ricezione dei neutrini) tramite segnale GPS.

“Questi due problemi possono modificare i tempi di viaggio dei neutrini in direzioni opposte”, dice Ereditato, rallentandone o accelerandone la corsa nei risultati sperimentali di Opera. L’ipotesi dei neutrini superluminali è dunque da scartare completamente? Anche in questo caso, dal Gran Sasso professano ancora una volta prudenza.

“Come abbiamo avuto i nostri dubbi all’inizio – dice Ereditato – li abbiamo ancora. Abbiamo lavorato intensamente per cercare la causa di questa anomalia”, e i lavori di analisi dei dati continueranno fino alla ripetizione dell’esperimento il prossimo maggio. Ulteriori prove (in un senso o nell’altro) sulle capacità superluminali dei neutrini dovrebbero poi venire dalla verifica del lavoro di Opera in esperimenti “terzi” da condurre in Giappone e negli Stati Uniti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 23 feb 2012
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