“Scandalo” telematico alla corte delle email: lo Smithsonian sostiene di essere entrato in possesso della documentazione originale che attesta la reale paternità dell’invenzione della posta elettronica, riconducibile a tale V.A. Shiva Ayyadurai. La rete esplode: tutto falso, ecco le vere prove.
Nella documentazione raccolta dall’istituto (e museo) statunitense verrebbero descritte le 50mila linee di codice di un programma chiamato “EMAIL”, creato da Ayyadurai nel 1978 e registrato con copyright nel 1982. A soli 14 anni, l’allora studente geniale Ayyadurai avrebbe inventato la posta elettronica propriamente detta.
L’email ha un copyright e un volto solo? Niente affatto, risponde in coro la rete: la storia dice che i primi messaggi telematici furono inviati da Ray Tomlinson su network ARPANET (precursore militare della moderna Internet civile) nel 1971, e da quel punto in poi è stato tutto un rimestare con codici, protocolli e standard fino alla finalizzazione delle tecnologia tuttora in uso (POP3, SMTP, IMAP eccetera) per lo scambio di posta elettronica.
L’email non ha dunque alcun copyright e molti padri e Ayyadurai si è limitato a scrivere un programma chiamato “EMAIL”, nulla di più. Ayyadurai, dal canto suo, rimane sulle sue posizioni ma precisa : “non ho sostenuto di aver inventato le comunicazioni elettroniche”, l’importanza della mia creazione la stabiliranno gli storici dello Smithsonian. Che si affretta a precisare : nessuno aveva intenzione di riscrivere la storia, l’obiettivo era di testimoniare un momento dell’evoluzione delle comunicazioni elettroniche.
Alfonso Maruccia