NO ai brevetti sul software

NO ai brevetti sul software

Si mobilitano in molti per scongiurare la brevettabilità del software in Europa, una direttiva che se venisse emanata porterebbe vantaggi solo alle grandi aziende
Si mobilitano in molti per scongiurare la brevettabilità del software in Europa, una direttiva che se venisse emanata porterebbe vantaggi solo alle grandi aziende


Roma – Monta la protesta contro la probabile decisione della UE, attesa per il prossimo mese di settembre, che dovrebbe sancire la brevettabilità del software. Alla contestazione partecipano numerosi gruppi, tra questi anche L’Associazione Software Libero (affiliata alla Free Software Foundation Europe ) e vari LUG (Linux User Group).

La protesta mira ad evitare che avvenga in Europa quanto accade già negli Stati Uniti dove, secondo l’Associazione Software Libero “il sistema brevettuale, che è stato esteso al software da 20 anni, ha rallentato l’innovazione invece che incoraggiarla, spostando i fondi destinati originariamente a ricerca e sviluppo verso i dipartimenti legali delle grosse multinazionali che si occupano a tempo pieno di costose cause brevettuali”.

Inoltre, quella che è anche chiamata la direttiva McCarthy, rischia di compromettere il regime di concorrenza , richiedendo alle piccole e medie imprese ulteriori fondi per difendere i propri brevetti o per difendersi da quanti sostengono eventuali violazioni.

Di fatto la direttiva sulla brevettabilità del software potrebbe compromettere seriamente l’attività dei programmatori di software libero, che non ricavando denaro dalle licenze di utilizzo si troverebbero presto senza difesa alcuna.

In più, anche il processo di realizzazione dei software, a pagamento o libero, rischia di diventare molto più oneroso essendo i programmatori costretti a trovare nuove soluzioni per aggirare i brevetti in mano ad altri. Un caso eclatante è accaduto proprio recentemente negli USA ai danni di Amazon, che si è trovata denunciata da una piccola azienda per aver utilizzato un sistema che permetteva di consigliare gli acquisti in base alle selezioni dei clienti ( Brevetti, denunciata Amazon.com ). Idem è accaduto a eBay per la procedura “Buy it now!” ( Brevetti, eBay paga danni miliardari ).

Accedendo alla home page dell’Associazione Software Libero si può subito capire l’importanza della protesta. La stessa associazione consiglia a tutti di utilizzare una pagina identica nei siti di quanti sostengono la mobilitazione.

Nello scorso luglio anche Pietro Folena dei DS, si era schierato apertamente contro la proposta di brevettabilità del software. Proprio oggi, infine, si tiene a Bruxelles una manifestazione contraria alla direttiva McCarthy.

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Pubblicato il
27 ago 2003
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