Grafica/ GIMP, la sfida free a Photoshop

Grafica/ GIMP, la sfida free a Photoshop

GIMP è uno dei software open source più interessanti per la gestione della grafica, il fotoritocco, la composizione e la creazione di immagini. Uno strumento ormai pronto a sfidare sua maestà Photoshop
GIMP è uno dei software open source più interessanti per la gestione della grafica, il fotoritocco, la composizione e la creazione di immagini. Uno strumento ormai pronto a sfidare sua maestà Photoshop


GIMP,acronimo per ?GNU Image Manipulation Program,? è uno dei più interessanti programmi per la gestione della grafica, il fotoritocco, la composizione e creazione di immagini.

Gimp è un software estremamente potente e flessibile utilizzabile per gli usi più svariati: come semplice programma di disegno, per il fotoritocco di qualità delle immagini, come convertitore di formato di immagine ed altro ancora. Gimp inoltre è espandibile e estensibile essendo stato progettato per essere potenziato con plug-in ed essendo dotato di un?interfaccia di scripting che permette di compilare qualsiasi cosa, dal più semplice task alle più complesse procedure di manipolazione delle immagini. Cosa ancora più interessante il programma è stato realizzato e distribuito con la licenza GNU e di conseguenza è distribuito gratuitamente.

Gimp è una creazione di Peter Mattis e Spencer Kimball e realizzato con il contributo, in termini di plug-in e attività di supporto e testing, di una vasta comunità di programmatori e sviluppatori. Mattis e Kimball realizzarono la prima versione, la 0.54, nel Febbraio 1996, ed ebbe un grande impatto ponendosi come primo programma di fotoritocco free veramente professionale, in grado di competere con i grandi programmi commerciali.

Pur essendo una versione beta, la 0.54 era così stabile da poterla utilizzare per il lavoro quotidiano. Uno dei suoi maggiori inconvenienti era che il toolkit (le slide-bars, i menù, le dialog boxes, etc.) erano state create con Motif, un toolkit commerciale. Questo era un grosso inconveniente per sistemi come Linux, a causa del fatto che occorreva comprare Motif se uno desiderava usare Gimp: molti sviluppatori erano anche studenti che utilizzavano Linux e che non potevano permettersi l’acquisto di questo toolkit e inoltre tutto ciò era in contrasto con l?idea di realizzare un programma totalmente free.

Questo inconveniente venne risolto con la versione 0.60 che fu rilasciata nel luglio 1996. I principali vantaggi furono i nuovi toolkit, GTK (Gimp Toolkit) e gdk (Gimp Drawing Kit), che eliminarono la necessità di Motif, nonché l?introduzione dei livelli base, di strumenti per il disegno migliorati, di una migliore gestione della tavola dei colori, etc. La versione 0.60 era solo una versione per sviluppatori, e non era stata pensata per l?uso normale.

La 0.99 apparve nel febbraio 1997. La grossa differenza era l?introduzione dello Script-Fu (un sistema di macro) con cui si potevano automatizzare le operazioni che normalmente sarebbero state svolte a mano. Anche GTK/gdk venne cambiato chiamato semplicemente GTK+. In aggiunta nella 0.99 venne utilizzata una nuova forma di gestione di memoria tile-based che rese possibile caricare enormi immagini con Gimp (caricare 100 MB di immagine non è un problema). La versione 0.99 introdusse anche un nuovo formato di file apposta per Gimp chiamato XCF, nonché il SANE, un software che permise di scandire immagini usando direttamente Gimp, in modo simile al sistema TWAIN di Adobe Photoshop.

Nell’estate del 1997 Gimp era arrivato alla versione 0.99.10, e Mattis e Kimball passarono il testimone a una comunità di sviluppatori coordinati da Federico Mena che realizzarono la versione 1.0. Questa versione venne rilasciata il 5 giugno 1998. Finalmente Gimp venne riconosciuto come un eccellente toolkit, e come un programma di fotoritocco talmente stabile da essere preso in considerazione per l?uso professionale.

Attualmente le nuove releases di Gimp vengono orchestrate da Manish Singh. La versione corrente del software è la 1.2 e, cosa molto interessante per chi non ha ancora preso in considerazione Linux, è disponibile un?ottima versione anche per Windows realizzata da Tor Lillqvist.


Adobe Photoshop è un?icona, è il frutto di anni di lavoro e di ricerca da parte di una delle più blasonate software house al mondo. E? il programma standard per quanto riguarda il fotoritocco di immagine e rappresenta da sempre il programma con cui confrontarsi con chiunque desideri realizzare un software in questo campo.
Come già indicato su Plug-in nell?articolo di Marco Trevisan del 25/02/01 i due programmi presentano delle differenze, ma tali da non impedire a chi avesse già una qualche esperienza su Photoshop di utilizzare agevolmente anche Gimp.

Da un rapido confronto con la versione 5.5 (non ho ancora avuto modo di valutare la 6.0) la principale caratteristica di Photoshop non presente su Gimp è la possibilità di operare indifferentemente sia in quadricomia per stampa (formato CMYK) che in formato RGB. Questa caratteristica, introdotta solo a partire dalla versione 4.0, risulta molto comoda e utile dato che permette di creare immagini immediatamente impostate per la stampa e di convertire le immagini in formato RGB.
Gimp supporta solo il formato RGB. Questa mancanza, comune ad altri programmi di fotoritocco più conosciuti, non è però importante per chi ha l?esigenza di lavorare su immagini a video.

Quello che Gimp può però vantare nei rispetti di Photoshop è Script-Fu.
Script-Fu è un po? l?equivalente di ciò che nel mondo Windows viene chiamato ?macro?, con la differenza che è molto più potente. Script-Fu è basato su un linguaggio chiamato Scheme e lavora usando funzioni di queryng nel database di Gimp. E? uno strumento molto flessibile, utilissimo per rendere automatiche operazioni che si svolgo frequentemente o che sono complicate e difficili da ricordare.
Inoltre sono già disponibili tutta una serie di operazioni già impostate che riguardano la creazione di pattern, temi per pagine Web, loghi, bottoni, pulsanti, utilità, make brush, ecc.

Credo che le cose più simpatiche e immediatamente utilizzabili e apprezzabili siano i temi per realizzare pagine web come testi, loghi, frecce, pulsanti, ecc., e la possibilità di creare scritte con effetti particolari.
Questo offre la possibilità di creare tutta una serie di temi per le proprie pagine web avendo la possibilità di mantenere stili e caratteristiche omogenee tra loro, con grosso risparmio in termini di tempo dato che non si devono ridare ogni volta le stesse impostazioni. Se si vuole creare un tema o una scritta Gimp fornisce quindi dei comodi script le cui caratteristiche si possono modificare a piacere in modo abbastanza intuitivo.


Gimp è disponibile con oltre 220 plug-in già perfettamente operativi. In particolare i filtri sono in molti casi di qualità superiore agli stessi presenti su Photoshop in quanto normalmente offrono maggiori possibilità e scelte all?utente. Allo stesso tempo ritengo che i tool a disposizione di Gimp per selezionare, tagliare e manipolare le immagini siano superiori per quantità, qualità e possibilità di personalizzazione. Nuovi plug-in vengono continuamente realizzati e sono liberamente scaricabili da numerosi siti Internet dedicati.

Oltre a Script-Fu Gimp dispone di altri tre ambienti in cui realizzare script: Tcl-Fu, Python-Fu e Perl-Fu.
Perl è di fatto il linguaggio standard usato per CGI script. Ci sono migliaia di algoritmi e funzioni di Perl a disposizione realizzare script per ritoccare le vostre immagini.

In Gimp inoltre è possibile utilizzare le stesse scelte rapide da tastiera usate da Photoshop e, per chi desiderasse (utenti Windows) utilizzare entrambi i programmi sulla stessa macchina, non esistono problemi di compatibilità, dato che anche Gimp supporta il formato PSD, anche se non con le specifiche di colore CMYK.

Le box di dialogo per i Livelli e i Canali sono simili in entrambi i programmi anche se vi sono alcune differenze, soprattutto nel modo in cui Gimp gestisce i livelli. In particolare qui Gimp si dimostra più versatile e potente in quanto non risente della sindrome ?one size fit all?. I livelli infatti possono essere spostati tra loro anche al di fuori dei confini dell?immagine e possono essere di dimensioni diverse, anche più grandi dell?immagine stessa. Il contenuto di ciascun livello può essere ritoccato, manipolato, ruotato, ecc., in modo più flessibile e potente rispetto a Photoshop.

La prima cosa che si chiede chi ha usato Photoshop dopo aver avviato Gimp è: dove sono i menù e dov?è l?area di lavoro?
Gimp si presenta ?timidamente? con solo una toolbox e un menù dove appare ogni volta un ?suggerimento del giorno?. Per accedere ai vari menu bisogna o creare ( File|New ) o aprire ( File|Open ) un?immagine preesistente. Cliccando col tasto destro del mouse sull?immagine stessa si avrà un agevole accesso ai vari menù dalla gestione dei filtri, alle caratteristiche dei colori, dell?immagine (dimensioni, risoluzione, ecc.). Ritengo che questa impostazione sia molto vantaggiosa dato che permette un migliore e più rapido accesso a tutte le funzioni di fotoritocco senza dover vagare col mouse avanti e indietro o dover creare delle scelte rapide con la tastiera per le funzioni di maggior utilizzo.

Coloro che adoperano Photoshop lo apprezzano soprattutto per le notevoli possibilità che i filtri di questo programma lasciano all’utente di modificare, ritoccare e giocare con le immagini. Anche Gimp offre tutto questo ad un livello qualitativo in molti casi paragonabile ai più famosi plug-in di Photoshop come Kaìs Power Tools.

Rispetto a Photoshop i filtri di Gimp lasciano all’utente una maggiore creatività, dispongono mediamente di un numero maggiore di variabili su cui intervenire e il divertimento è assicurato. Vi consiglio di provare in particolare i filtri Light Effects, Distort, Map e Render e vi assicuro che non rimpangerete gli omonimi del prodotto Adobe.

Nel prossimo articolo vedremo nel dettaglio come creare un’immagine partendo dal nulla utilizzando solo Script-Fu, alcuni filtri e la nostra creatività.

Andrea Aguzzi

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Pubblicato il 8 apr 2001
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