Bosone di Higgs, Tevatron alla riscossa

Bosone di Higgs, Tevatron alla riscossa

L'acceleratore di particelle statunitense recentemente dismesso continua a riservare sorprese: i dati raccolti segnalano la possibile identificazione di tracce della "maledetta particella" che fornisce massa alla materia
L'acceleratore di particelle statunitense recentemente dismesso continua a riservare sorprese: i dati raccolti segnalano la possibile identificazione di tracce della "maledetta particella" che fornisce massa alla materia

Anche se è stato definitivamente spento e messo in pensione dalle autorità statunitensi, il Tevatron continua a far parlare di sé grazie all’analisi dei dati raccolti nel corso degli ultimi esperimenti. Ultima scoperta in ordine di tempo: se esiste, il bosone di Higgs va cercato sui livelli energetici già indicati dal Large Hadron Collider europeo.

Dunque si parla ancora una volta della caccia alla “maledetta particella” la cui esistenza è prevista dal Modello Standard , elemento essenziale delle teorie sulla fisica subatomica che avrebbe la fondamentale responsabilità di fornire massa alle altre particelle elementari.

Il bosone di Higgs è quasi diventato motivo di scherzo nei circoli dei fisici di tutto il mondo, ma quello che le ultime analisi provenienti dal Tevatron raccontano rappresenta quantomeno una conferma: se il maledetto bosone esiste, dicono i ricercatori, le sue tracce vanno ricercate entro i livelli energetici già indicati nelle ultime analisi compiute al CERN di Ginevra sui risultati degli esperimenti condotti all’interno dell’LHC.

I nuovi dati provenienti dal fu Tevatron sono poi particolarmente importanti per via della diversa tipologia di collisioni studiate: l’LHC misura i decadimenti di particelle scaturite dalla collisione di due fasci di protoni, mentre il Tevatron “sparava” l’uno contro l’altro un fascio di protoni e uno di antiprotoni.

Scovare tracce energetiche comparabili in collisioni così diverse è un evento a dir poco incoraggiante, suggeriscono i ricercatori. Per la (probabile) risposta definitiva all’enigma del bosone di Higgs sarà necessario attendere la fine del 2012 .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 mar 2012
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