Lo spazio (o quantomeno l’atmosfera terrestre e i suoi dintorni) si sta trasformando in una discarica sempre più pericolosa per le missioni scientifiche e i satelliti in orbita: se qualcuno progetta sonde robotiche per eliminare la minaccia, altri pensano a tenere traccia particolareggiata della reale estensione del problema dei detriti spaziali.
L’obiettivo è rendere operativo il progetto Space Fence della Air Force statunitense, un sistema di sorveglianza evoluto capace di tenere sotto controllo le spazio-minacce con un livello di precisione mai conosciuto prima.
I primi siti Space Fence dovrebbero essere operativi entro il 2017, e Lockheed Martin (LM) è al momento impegnata a contendersi la commissione federale con Raytheon. Il sistema LM è costituito da un network di rivelatori radar a terra in grado di monitorare più di 200mila oggetti presenti in orbita.
Lo Space Fence LM è in grado di identificare oggetti più gradi di 2 centimetri, tracciandone con precisione l’orbita e prevedendo l’insorgenza di potenziali collisioni con satelliti, sonde, telescopi e Stazione Spaziale Internazionale. Il sistema ha sin qui individuato ben 20mila diversi oggetti classificabili come detriti spaziali.
Alfonso Maruccia