Facebook, ingegneria sociale ai danni della NATO

Facebook, ingegneria sociale ai danni della NATO

Il supremo comandante delle forze militari dell'alleanza nordatlatica finisce vittima di un attacco sul sito in blu: spioni probabilmente cinesi usano un suo profilo fasullo per tentare di infiltrarsi nei sistemi della NATO
Il supremo comandante delle forze militari dell'alleanza nordatlatica finisce vittima di un attacco sul sito in blu: spioni probabilmente cinesi usano un suo profilo fasullo per tentare di infiltrarsi nei sistemi della NATO

Ignoti “spioni” o cyber-criminali hanno tentato di mettere sotto scacco il comandante supremo alleato in Europa (SACEUR), l’ammiraglio James Stavridis, tentando di abusare della sua cerchia di conoscenze e parentele con un profilo fasullo su Facebook. Obiettivo: cercare di recuperare informazioni chiave per penetrare i sistemi informatici della NATO e rubare preziose informazioni di intelligence.

L’ultimo, significativo esempio di advanced persistent threat (APT) ordito con l’ingegneria sociale sul social network in blu appare una modalità di attacco che avrebbe potuto rivelarsi efficace considerando che Stavridis molto presente sui siti “social” disponibili in rete. Per lo stesso motivo l’ammiraglio è già stato preso di mira più volte, nel recente passato.

A quanto pare il tentativo di “social spionaggio” ai danni di Stavridis non è però andato a buon fine, e Facebook ha fatto sapere di aver cancellato il profilo fasullo – creato in violazione dei termini di utilizzo del servizio – “entro un giorno lavorativo dalla ricezione del rapporto”.

Per quanto riguarda l’origine e la matrice del tentativo di social-spionaggio, poi, gli ufficiali NATO non si sbottonano ma dietro le quinte gli esperti di sicurezza chiamano direttamente in causa la Cina: gli alti papaveri dell’alleanza militare erano stati messi al corrente di questo genere di attività sui social network, dicono i suddetti esperti, e l’ipotesi che dietro tutto questo ci sia ancora una volta la potenza asiatica viene considerata molto più che una possibilità.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 mar 2012
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