Internet è sotto attacco, coloro che si adoperano a livello internazionale per bloccare o censurare l’accesso alle risorse disponibili online sono legione e per porre rimedio al tentativo di tecnocontrollo da parte di regimi e governi cosiddetti democratici prendono piede server root DNS alternativi e relativi domini di primo livello (gTLD) innovativi.
Uno di questi nuovi gTLD è .pirate (o “dotPirate”), dominio introdotto dal vice-presidente del Partito Pirata Canadese Travis McCrea. Un indirizzo .pirate è raggiungibile solo attraverso il servizio di risoluzione di nomi di dominio DNS offerto da OpenNIC.
Iniziative come OpenNIC e il dominio .pirate sono la diretta conseguenza del tentativo dei governi di stabilire per vie legislative poco democratiche chi “possiede” Internet, suggeriscono quelli di .pirate , un concetto pericoloso nella sua assurdità e impossibile da mettere pienamente in pratica per via della natura distribuita e ubiqua della rete telematica mondiale.
Un TLD come .pirate si presta naturalmente ad abusi da parte di malintenzionati, e per limitare quanto più è possibile questo pericolo i gestori hanno già “riservato” taluni nomi di dominio quali “torrentfreak.pirate” e “thepiratebay.pirate”.
Alfonso Maruccia