Kinect 1.5 siede accanto a Windows

Kinect 1.5 siede accanto a Windows

Il nuovo SDK introduce la scansione mirata per utilizzare Kinect anche da seduti. Nel frattempo la californiana Leap Motion compie un passo avanti con il suo sensore
Il nuovo SDK introduce la scansione mirata per utilizzare Kinect anche da seduti. Nel frattempo la californiana Leap Motion compie un passo avanti con il suo sensore

Kinect continua a giocare pesante con Windows. Microsoft ha appena rilasciato un aggiornamento per il Software Developer Kit del controller di movimento nato su Xbox. La versione 1.5 consegna nuovi tool e nuove API nelle mani degli sviluppatori interessati. Adesso c’è anche l’italiano tra le lingue supportate dal riconoscimento vocale.

L’update include la funzione Kinect Studio, che permette ai programmatori di registrare i movimenti dell’utente per poterli poi riprodurre in seguito, un Face Tracking incentrato appunto sulla scansione tridimensionale del viso, e delle linee guida ancora più approfondite.

La novità principale riguarda comunque la modalità Seated Skeletal Tracking, che segue soltanto i movimenti di testa, torso e braccia. Il tool, perfetto per monitorare un utente seduto di fronte al sensore, può essere utilizzato per qualsiasi applicazione in cui non c’è bisogno di monitorare la parte inferiore del corpo.

In attesa di un aggiornamento hardware, con precisione quadruplicata e modalità ravvicinata , anche i tecnici di Leap Motion si buttano nella mischia. L’alternativa proposta da questa startup californiana è un motion-controller da 70 dollari, grande come un pacchetto di chewingum. Un mini-Kinect molto più portatile, utilizzabile per le gesture su PC e Mac, che riesce a riconoscere anche i movimenti delle dita.

Stando alle prime informazioni, il sensore Leap Motion crea un “spazio d’interazione tridimensionale” pari a 8 piedi cubi (0,23 metri cubi) e questa zona viene monitorata con una precisione pari a 1/100 mm. L’azienda sottolinea che il risultato record è tutto legato agli algoritmi matematici e non all’hardware, che resta piuttosto standard.

Roberto Pulito

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Pubblicato il
23 mag 2012
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