L’apparenza inganna, e a volte accade proprio su ciò che si vorrebbe fosse comodo. Come le sedie: belle, bellissime, ma talvolta di una scomodità tale da indurre chi si accomoda ad alzarsi dopo pochi minuti.
Lo stesso non si può dire certo per la R18 Ultra Chair .
La forma della sedie che si può vedere in foto in realtà non è quella definitiva, in quanto la struttura della stessa è in continua evoluzione. E per giungere al modello finale, vengono condotti degli studi sui modi di sedere delle persone e sulle forze che il loro corpo scarica sulle differenti parti della sedia durante la seduta.
Incredibile? No, semplice ingegneria al servizio di due designer di fama internazionale, Clemens Weisshaar e Reed Kram , al lavoro per Audi su questa sedia, che rappresenta il trasferimento tecnologico in un oggetto d’arredamento ultraleggero delle scoperte provenienti dalla ricerca per l’ Audi R18 .
La sedia, dunque, è una versione beta, in quanto i designer sono soliti progettare prodotti che non presentino un output formale pre-determinato, ma che siano il risultato di un design di processo.
Così, la sedia composta da una seduta in fibra di carbonio, uno schienale di carbonio e gomma e da gambe in lega di alluminio, potrebbe mutare, con un design frutto di molteplici forze, quelle di chi deciderà di sedersi sopra.
Infatti, la sedia è esposta in prova pubblica al Palazzo Clerici di Milano ed è dotata di sensori industriali connessi ad un server centrale e ad una videocamera termografica, capaci di visualizzare in tempo reale e con degli pseudocolori il flusso delle forze generato dall’interazione con l’utente. I sensori raccolgono i dati sulle sollecitazioni ricevute dalle differenti parti della sedia durante la seduta dei vari passanti che decidono di accomodarsi.
Questi dati vengono quindi elaborati dal server per determinare una struttura della sedia maggiormente efficiente dal punto di vista delle sollecitazioni.
La versione finale della R18 Ultra Chair, a fine test, sarà presentata a dicembre 2012 presso il Design Miami .
(via Mashable Tech )
Ti potrebbe interessare
24 mag 2012