SpaceX ce l'ha fatta, Dragon torna a casa

SpaceX ce l'ha fatta, Dragon torna a casa

Dopo sei ore di viaggio la capsula dell'azienda californiana è ammarata al largo delle coste messicane. È il primo veicolo spaziale privato a rifornire la ISS
Dopo sei ore di viaggio la capsula dell'azienda californiana è ammarata al largo delle coste messicane. È il primo veicolo spaziale privato a rifornire la ISS

Dragon ce l’ha fatta. La capsula priva di equipaggio umano realizzata da SpaceX ha felicemente concluso la sua missione di rifornimenti presso la ISS (Stazione Spaziale Internazionale).
Ad annunciarlo è Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX, azienda produttrice della capsula che in cima al vettore Falcon 9 era partita da Cape Canaveral lo scorso 22 maggio, dopo due tentativi di lancio falliti per problemi tecnici. Dragon è ammarata ieri nell’Oceano Pacifico alle 11.42 ora locale (circa le 20.42 italiane), al largo della costa messicana 500 miglia sudovest di Los Angeles, al termine di un viaggio durato 6 ore dal momento del distacco.

“Bentornata a casa, piccola” si legge in una dichiarazione dello stesso Musk, il quale ha sottolineato ai giornali come la visione dell’ammaraggio sia paragonabile a “un figlio che ritorna alla dimora paterna”.

Dal quartier generale di SpaceX a Hawthorne (California) trapela viva soddisfazione per il lieto fine della missione. “Abbiamo temuto che potesse fallire per tantissime motivazioni. Così non è stato e ora possiamo davvero tirare un sospiro di sollievo. Chiunque abbia collaborato al progetto non può che sentirsi gratificato: siamo entrati nella storia”. Parole tutto sommato veritiere, se si considera che il buon esito del viaggio di rifornimento segna l’inizio dell’era dei trasporti spaziali privati: questo non era che un volo di prova che doveva dimostrare che i vettori costruiti da aziende private sono di sicura affidabilità. Il tutto in vista della delega ai privati del rifornimento di viveri e mezzi alla ISS, in sostituzione delle missioni Shuttle soppresse dall’amministrazione Obama per contenere i costi.

“Non è il momento di cullarsi sugli allori: vogliamo continuare a lavorare con NASA per far sì che nel giro di tre anni SpaceX possa arrivare anche al trasporto umano nello spazio” ha aggiunto Musk. E proprio l’agenzia spaziale statunitense non nasconde il proprio entusiasmo: “Siamo tutti fieri del successo di SpaceX – dichiara Mike Suffredini, direttore del NASA ISS Program – abbiamo unito la nostra tradizione e le nostre competenze acquisite in decenni di studi con la freschezza di un modello innovativo di progettazione dei veicoli spaziali, creando un team ben assortito e che ha lavorato stupendamente. Come i tecnici di SpaceX hanno imparato tanto da noi, così noi abbiamo imparato tanto da loro”.

Cristiano Vaccarella

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Pubblicato il
1 giu 2012
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