Oracle: la nostra nuvola è la fine del mondo

Oracle: la nostra nuvola è la fine del mondo

Larry Ellison annuncia l'offerta di Oracle: 100 app su mobile e HTML5 per garantire la funzionalità più estesa rispetto alla concorrenza. Intanto Microsoft pensa a Linux su Azure
Larry Ellison annuncia l'offerta di Oracle: 100 app su mobile e HTML5 per garantire la funzionalità più estesa rispetto alla concorrenza. Intanto Microsoft pensa a Linux su Azure

Per Oracle è finalmente venuto il tempo del cloud computing: è il CEO Larry Ellison ad annunciare e presentare l’offerta di servizi SaaS (software-as-a-service) del colosso statunitense, un’offerta onnicomprensiva che ambisce a stracciare la concorrenza con la qualità ma anche con la qualità delle funzionalità offerte.

L’obiettivo di Oracle è offrire tutto a tutti , dice Ellison, non diventare un protagonista “di nicchia” del mercato delle offerte cloud: l’infrastruttura SaaS della società consta di 100 diverse app, naturalmente progettate per girare senza problemi su mobile e browser compatibili con HTML5.

Le caratteristiche esclusive della nuova offerta di Oracle comprendono la disponibilità di una virtual machine personale per ogni cliente, mentre i sistemi cloud tradizionali tendono ad accorpare i dati degli utenti con rischi per la sicurezza delle informazioni.

Ellison si premura poi di far sapere che gli aggiornamenti della piattaforma non saranno obbligatori per almeno un anno dalla distribuzione; i clienti potranno aggiornare la propria nuvola secondo le necessità specifiche, e avranno anche la possibilità di trasportare i dati “fuori” dalla macchina virtuale in rete così da vedersi garantita la mobilità e l’interoperabilità delle informazioni anche oltre il recinto di Oracle.

E mentre il CEO che non twitta ma è una star su Twitter glorificava le potenzialità del cloud computing in salsa Oracle, in quel di Redmond si pensava ad aggiungere il supporto alle distro Linux su Azure: Microsoft ha annunciato la possibilità, per chi lo volesse, di installare OpenSUSE, CentOS, Ubuntu e SUSE Linux Enterprise sulle virtual machine della sua piattaforma cloud accanto ai più tradizionali sistemi Windows.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 giu 2012
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