Magenta, il clone open source di iOS

Magenta, il clone open source di iOS

Un nuovo progetto mira a ricreare il sistema operativo mobile di Apple sostituendo le parti di codice proprietario con alternative gratuite e a codice aperto. L'obiettivo è ancora lontano
Un nuovo progetto mira a ricreare il sistema operativo mobile di Apple sostituendo le parti di codice proprietario con alternative gratuite e a codice aperto. L'obiettivo è ancora lontano

Si chiama Magenta ed è un progetto che intende riscoprire le radici “open” di iOS: Christina, la sviluppatrice che lo ha creato, dice di voler creare un clone di completo della prima versione del sistema operativo mobile di Apple. Ma non per farci girare le app vendute dalla Mela, tiene a precisare.

L’idea di Magenta nasce dalla constatazione del fatto che iOS (così come Mac OS) è un derivativo di Darwin , sistema operativo FOSS distribuito da Apple molto prima (si parla dell’anno 2000) dell’avvento del “walled garden” di Cupertino e delle app controllate da remoto.

Magenta è appunto una reimplementazione di Darwin su un kernel Linux, compatibile con il formato binario di iOS 5 e capace di girare su CPU ARM 7 (un tipo di architettura che Christina dice essere una sua vera e propria ossessione).

La compatibilità con il formato binario di iOS 5 non tragga in inganno, a ogni modo: l’obiettivo finale di Magenta è ricreare l’intero stack di iOS 1.0, sostituendo i sottosistemi proprietari adoperati da Apple con codice open source.

Christina, che si dimostra a dir poco infastidita dall’idea che Magenta venga usato allo scopo di far girare software attualmente vendute sull’App Store, dice di non essere interessata a quest’ultima fase del progetto: per chi volesse sostituire CoreGraphics, Celestial e gli altri sottosistemi di iOS c’è solo l’imbarazzo della scelta tra il codice open source, dice la sviluppatrice.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
12 giu 2012
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