Apple contro le attivazione abusive di iOS 6

Apple contro le attivazione abusive di iOS 6

Cupertino cerca di porre un freno ai siti non ufficiali che commercializzano l'accesso alle beta di iOS e OS X. Contro la curiosità degli utenti non sviluppatori invocato il DMCA
Cupertino cerca di porre un freno ai siti non ufficiali che commercializzano l'accesso alle beta di iOS e OS X. Contro la curiosità degli utenti non sviluppatori invocato il DMCA

In attesa che iOS 6 sia pronto per il pubblico , Apple cerca di tenere a bada la circolazione indiscriminata della beta .

La versione di prova è al momento a disposizione degli sviluppatori registrati ai servizi con la Mela con un account developer da 99 dollari all’anno: essi possono già mettere le mani sul nuovo sistema operativo in modo da avere i propri software pronti e per individuare bug e problemi da risolvere.

Tuttavia diversi utenti stanno simulando profili da sviluppatori e sfruttando siti non ufficiali non supportati da Apple per avere il medesimo accesso: questi siti acquistano in blocco accessi da sviluppatori e li rivendono al pubblico spacchettati in singole attivazioni legate a dispositivi unici (UDID unique device identifier ). Oltre a iOS, lo stesso interesse e lo stesso mercato nero sembra aver interessato anche OS X.

In pratica, invece di spendere 99 dollari all’anno per lavorare sui nuovi SO, diversi utenti hanno ottenuto per una cifra intorno ai 10 dollari accesso alle nuove beta per pura curiosità e fretta di vedere il nuovo ambiente. Andando trasversalmente anche ad ingarbugliare il processo di beta testing che dovrebbe rimanere appannaggio degli sviluppatori.

Anche per questo tale mercato alternativo non sembra affatto piacere a Cupertino che è arrivata a fare richiesta di rimozione dei siti in questione in base alla procedura DMCA ( Digital Millennium Copyright Act ).

Uno dei siti già bloccati ha riferito di “non sapere che il servizio offerto fosse in violazione dei diritti di Apple e delle linee guida di iOS 6” e che quindi cercherà di riaprire su un diverso indirizzo. Stando a quanto affermato, si tratterebbe di un giro d’affari che si aggira sull’ordine dei 75mila dollari.

Non è chiaro se gli utenti che hanno ottenuto diritti in maniera illecita (cioè fingendosi sviluppatori) vedranno il loro accesso alle beta revocato.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
9 lug 2012
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