Il ritorno di Furby

Il ritorno di Furby

Torna dagli anni '90 per rimettersi al passo con i tempi, anche grazie ad iOS
Torna dagli anni '90 per rimettersi al passo con i tempi, anche grazie ad iOS

Furby , l’animaletto che fece la fortuna della Hasbro negli anni ’90, sembrava essere stato mandato definitivamente in pensione dall’azienda di giocattoli, che invece a sorpresa ha deciso di recuperare il progetto per riproporre una nuova edizione 2012 del noto animaletto robotico.

furby

Pronto per la commercializzazione, che avverrà negli USA a partire da settembre, il Furby 2012 conserva la sua natura originale di robot capace di interagire con gli uomini, di emettere suoni, di ballare a ritmo di musica e di comunicare con i suoi simili, parlando di continuo.

Tale caratteristica aveva decretato il successo del Furby fra i ragazzi, mentre aveva portato i genitori e gli adulti in generale ad odiare l’animaletto. Come allora, quindi, anche questo nuovo modello parlerà di continuo e si evolverà nella personalità e nelle capacità espressive, proprio come un bambino. E, proprio come allora, non avrà un pulsante di spegnimento, per cui per non sentirlo parlare bisognerà spostarsi di stanza oppure togliere almeno una delle quattro batterie AA che lo alimentano.

Se queste sono quindi le caratteristiche comuni con la vecchia generazione, il nuovo robot si contraddistingue per un corpo in pelliccia al di sotto della quale sono presenti svariati sensori tattili, per la presenza di due schermi LCD al posto degli occhi tradizionali, per l’uso di due palpebre meccaniche e per due orecchie in plastica morbida capaci di muoversi.

La vera novità a cui Hasbro tiene particolarmente è però l’integrazione con iOS. Il nuovo Furby sembra ispirarsi al video virale proposto da Bill Moldt nel Novembre 2011, dove il peluche si trovava a fare i conti la tecnologia Siri di Apple. L’app correlata includerà una serie di traduzioni dall’inglese alla lingua del Furby, ma ancora non è dato sapere cosa si potrà fare realmente, anche se è probabile che grazie al microfono e ai sensori integrati il pupazzo sarà in grado di inviare o ricevere istruzioni dai giocatori proprio tramite iOS e Siri.

Ancora avvolte nel mistero, inoltre, permangono le notizie sulla compatibilità con la precedente edizione del giocattolo, sulla capacità di integrazione con i social network e su un eventuale supporto per Android. Qualora il supporto ad Android dovesse mancare, gli utenti Google dovranno attendere la commercializzazione del DragonBot del MIT, se mai avverrà.

Di contro, è già noto il prezzo riservato al mercato statunitense, che si aggirerà intorno ai 60 dollari.

(via NYTimes.com )

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Pubblicato il
13 lug 2012
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