Canonical e le WebApps per Ubuntu

Canonical e le WebApps per Ubuntu

La prossima versione della distro Linux metterà il Web sul desktop. Dietro ogni icona potrebbe nascondersi un pezzo di Internet. Così Ubuntu conquisterà il mondo, dice Mark Shuttleworth
La prossima versione della distro Linux metterà il Web sul desktop. Dietro ogni icona potrebbe nascondersi un pezzo di Internet. Così Ubuntu conquisterà il mondo, dice Mark Shuttleworth

Quantal Quetzal, vale a dire la prossima versione di Ubuntu (12.10), conterrà una novità chiamata WebApps . Ovvero la possibilità di far girare i servizi Internet più popolari direttamente sul desktop del sistema operativo e senza la necessità di aprire un browser multi-scheda. Tramite un plugin per il browser Mozilla Firefox.

Nel presentare WebApps, Canonical chiarisce che l’obiettivo della nuova funzionalità è “rendere meno distinte le linee di demarcazione tra le applicazioni per desktop e le app per Web”, un modo per restituire all’utente la sensazione che ogni Web-app appaia e funzioni alla stregua di una applicazione installata in locale.

In sostanza WebApps segue la strada già tracciata da altre società in passato: WebApps è un plugin per Firefox (che un tempo incorporava Prism ) che permette il rendering delle pagine web al di fuori del browser, con la possibilità di scaricare script aggiuntivi dal Software Center di Ubuntu per personalizzare ulteriormente l’esperienza di utilizzo.

Canonical intende preparare al meglio il debutto di WebApps con la realizzazione di più di 40 diverse applicazioni, grazie alle quali l’utente potrà interfacciarsi ai servizi telematici più popolari (Facebook, Google, Last.FM, Gmail e tanti altri). Agli utenti verrà poi data la possibilità di realizzare una Web-app per il proprio sito preferito grazie a una apposita API.

Notevoli i vantaggi dell’utilizzo di una Web-app secondo Canonical: l’uso di un browser con numerose schede aperte contemporaneamente non è più necessario, le Web-app possono interfacciarsi meglio ai servizi di backend del sistema operativo e persino essere indicizzate dalla console di accesso veloce a comandi e applicazioni nota come HUD .

WebApps concretizza la visione del founder di Ubuntu Mark Shuttleworth, nelle cui parole l’OS open source deve “abbracciare” il Web nella sua interezza facendolo diventare “un cittadino di prima classe” e non un servizio a cui accedere da un software secondario. Secondo Shuttleworth Ubuntu è sulla buona strada per convincere gli utenti di PC della bontà “mainstream” degli OS Linux.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
20 lug 2012
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